Diabete di tipo 1 e microbioma

 

Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune dove gli anticorpi prodotti attaccano le cellule del pancreas che producono insulina, causando alterazioni degli zuccheri nel sangue e a iperglicemia. La ricerca ha da tempo individuato un legame tra diabete di tipo 1 e disturbi del microbioma, l’insieme di batteri che risiedono nell’intestino e che sono responsabili della corretta funzionalità dell’organo e, di conseguenza, della salute del suo proprietario. Fino ad oggi la ricerca non aveva ancora spiegato i meccanismi con cui il microbioma potesse influenzare il rischio di sviluppare il diabete di tipo 1. Un nuovo studio americano, pubblicato su Cell Host & Microbe ha aggiunto nuove informazioni sui meccanismi alla base di questo legame.

Aleksandar Kostic e colleghi del Broad Institute of MIT and Harvard di Cambridge, Stati Uniti, hanno individuato un collegamento tra i cambiamenti del microbioma e l’insorgenza del diabete di tipo 1. Il gruppo di ricercatori ha seguito nei primi anni di vita 33 bambini con una predisposizione nel genoma a sviluppare il diabete di tipo 1. Dalla nascita a 3 anni, sono stati analizzati regolarmente campioni di feci dei soggetti, raccogliendo informazioni sulla composizione del microbioma intestinale. Nei bambini che sviluppavano il diabete di tipo 1, i ricercatori hanno osservato un 25% in meno di specie nel microbioma intestinale un anno prima della comparsa della malattia. Il cambiamento nella diversità del micro bioma portava ad una diminuzione dei batteri buoni per la salute dell’intestino e un aumento di quelli potenzialmente dannosi e in grado di aumentare l’infiammazione, che è un fenomeno collegato al diabete di tipo 1

Dal momento che sono stati seguiti anche bambini che non avevano il diabete di tipo 1 alla fine dello studio, i ricercatori sono stati in grado di acquisire conoscenze nel normale sviluppo del microbioma durante l’infanzia e hanno scoperto che, mentre le specie di batteri presenti nel microbioma intestinale variano notevolmente tra individui, la composizione del microbioma e le funzioni di ciascun batterio che lo compone è generalmente stabile all’interno dell’individuo nel tempo.

“Conoscere quali specie sono assenti e quali stanno fiorendo nel tratto gastrointestinale di bambini con T1D possono contribuire a rendere possibile un rallentamento della progressione della malattia dopo l’insorgenza rivelando modi per manipolare il microbioma e, a sua volta, l’immunoregolazione microbioma-indotta”, afferma Kostic. “La mancanza di esposizione dei bambini al microbioma e altri agenti potenzialmente infettivi può ostacolare lo sviluppo del sistema immunitario e aumentare la suscettibilità alle malattie immunologiche”

Questi risultati potrebbero contribuire ad aprire la strada per le opzioni diagnostiche e terapeutiche a base microbica, per le persone con diabete di tipo 1. I ricercatori, infatti,  stanno esaminando i dati raccolti nello studio della meta genomica, che analizza il genoma dei batteri presenti nel microbioma, per determinare quali sono i percorsi biologico su cui il microbioma agisce – o quali metaboliti vengono prodotti – che potrebbero contribuire allo sviluppo del diabete di tipo 1.

Alessandra Gilardini

 Fonte: Cell Host & Microbe