Diabete e salute orale: il decalogo dell’AIOP

Il rapporto tra diabete e salute orale è molto stretto, ma pochi ne sono a conoscenza e adottano misure adeguate. È quello che emerge da una recente indagine condotta dall’Associazione Italiana Diabetici (FAND) in collaborazione con l’Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica (AIOP), che, attraverso un’analisi dei disturbi più comuni, dei comportamenti adottati dai pazienti e del rapporto con il dentista, ha messo in luce la scarsa consapevolezza dell’impatto che ha il diabete su denti e gengive.

L’indagine, iniziata a ottobre 2017 e durata quattro mesi, ha coinvolto un campione 270 italiani, uomini e donne col diabete e con più di 30 anni. È emerso che solo il 42% dei pazienti è consapevole che il diabete può avere importanti complicanze sulle condizioni del cavo orale – a differenza di quelle ben più conosciute a carico di occhi, cuore, piedi e reni. Il dato è significativo: quasi 1 paziente su 4 pensa che le persone con diabete non necessitino di controlli più frequenti dal dentista. Del resto, quasi la metà degli intervistati non ha mai ricevuto informazioni puntuali sul rapporto diabete-salute orale, nonostante molti si siano dimostrati interessati ad avere maggiori chiarimenti in merito da fonti autorevoli.

Dal rapporto emerge anche che quasi 1 intervistato su 3 definisce “problematica” la propria salute orale, il 76% ha perso uno o più denti naturali e molti convivono con problemi alla bocca, come sanguinamenti (43%) o retrazioni delle gengive (27%), secchezza delle fauci (36%) e alitosi (26%). Non è una casualità: secondo l’AIOP, chi ha il diabete è più vulnerabile alle malattie di carattere infettivo. Molte patologie orali, come carie, gengivite o malattia parodontale sono causate da batteri presenti nella placca che si deposita attorno ai denti e i microbi proliferano più facilmente in presenza di maggiori quantità di glucosio. È per questo che chi ha il diabete ha un rischio 3 volte più elevato di sviluppare un’infiammazione alle gengive o, se è già affetto da malattia parodontale, di vederla peggiorare.

“La survey – spiega Paolo Vigolo, Presidente dell’AIOP – svela una sostanziale mancanza degli strumenti cognitivi indispensabili alla persona diabetica per preservare nel tempo l’integrità della bocca. L’odontoiatra deve contribuire a colmare queste lacune”. Le persone con diabete hanno una scarsa resistenza ai batteri e ridotta salivazione, specie in assenza di un buon controllo glicemico: “ciò le rende più vulnerabili a secchezza delle fauci, infezioni orali, micosi, infiammazioni gengivali, parodontite: condizioni che a loro volta possono innalzare la glicemia”. Un circolo vizioso che tuttavia può facilmente essere spezzato: al paziente, precisa Vigolo, va detto che “i suoi denti si possono curare con le stesse probabilità di successo che ha la popolazione generale, purché ci si rechi regolarmente dall’odontoiatra. Se il diabete è ben compensato si possono inserire con buoni risultati anche gli impianti dentali”. 

Il 36% dei partecipanti all’indagine, però, ha dichiarato di recarsi dal dentista in media una volta ogni 2-5 anni, un lasso di tempo decisamente troppo lungo. Nonostante la soddisfazione espressa sull’operato del dentista dal più del 70% degli intervistati, emergono aree di miglioramento anche tra gli addetti ai lavori: diversi specialisti non sono ancora organizzati in studio per gestire eventuali emergenze sul paziente con diabete e non si informano adeguatamente sulla terapia che quest’ultimo segue né sulla sua capacità di controllare la glicemia, aspetti fondamentali per prestare un’adeguata assistenza odontoiatrica. Anche secondo l’AIOP, “purtroppo si riscontra anche tra i sanitari, medici di famiglia e infermieri, una scarsa consapevolezza in merito alle manifestazioni orali del diabete, che sono declassate a complicanze minori”.

In seguito ai risultati dell’indagine, per cercare di diffondere una maggiore consapevolezza sul rapporto tra diabete e salute orale, FAND e AIOP hanno firmato una partnership che dà vita a una serie di iniziative, come la campagna informativo-educativa “Il diabete e i miei denti”, che prevede la diffusione di brochure informative e di un decalogo di buone abitudini per l’igiene orale. A questo faranno seguito incontri formativi promossi da dentisti AIOP in tutta Italia e consulenze telefoniche gratuite fornite dagli odontoiatri ai soci FAND.

Il decalogo dell’AIOP, pensato per aiutare chi ha il diabete a prendersi cura della propria salute orale e migliorare la relazione con il dentista, è il seguente:

1. Chi ha il diabete ha fattori di rischio più alti per l’insorgenza di patologie orali e parodontali, ma può curarle efficacemente se diagnosticate per tempo.   
2. È fondamentale che la persona con diabete controlli adeguatamente le infezioni orali: i denti irrimediabilmente compromessi da carie o parodontite devono essere estratti e possono essere sostituiti da impianti, in un piano di trattamento che assicuri una buona funzione masticatoria.   
3. In caso di terapie odontoiatriche, il dentista deve spiegare al paziente nei dettagli il piano di trattamento, il numero di interventi  necessari, il risultato atteso e deve sapere qual è il suo grado di controllo della glicemia e dei fattori di rischio.   
4. La persona diabetica portatrice di protesi fissa può avere un rischio di infezioni ancora più elevato se le protesi non sono eseguite correttamente e, quindi, favoriscono l’accumulo di placca batterica.   
5. I materiali protesici non sono tutti uguali: chiedete al vostro dentista quale utilizzerà e fatevi consegnare il certificato di conformità protesico e il certificato implantare.
6. La persona con diabete va frequentemente incontro anche ad altri disturbi, come la ridotta produzione di saliva. Chiedete al vostro dentista consigli alimentari o farmacologici per contenere l’aumento dell’acidità e mantenere le mucose ben idratate.   
7. Chi ha il diabete può sviluppare lesioni delle mucose orali: è fondamentale che le protesi (sia fisse che rimovibili) non presentino zone che irritano le mucose.   
8. Chi ha il diabete è più suscettibile alle infezioni da funghi. L’igiene orale e l’igiene delle protesi devono essere curate con la massima attenzione.   
9. Per tutti i pazienti, in particolare per quelli col diabete, è necessario che il dentista controlli in modo regolare e sistematico tutto il cavo orale, registrando eventuali variazioni dello stato di salute.   
10. Chi ha il diabete può normalmente fare anestesia e inserire impianti, se la glicemia è ben controllata.

Fonti