Tagli, graffi e ferite: primo soccorso quando si ha il diabete

 

Chi convive con il diabete deve sempre fare attenzione alla propria pelle e curarla nel miglior modo possibile. In particolare è bene tenere sotto controllo la zona in cui si fanno le iniezioni di insulina, così come tagli, sbucciature, ferite e graffi. Le infezioni sono un pericolo costante, da non sottovalutare.

La cura della pelle di chi ha il diabete differisce in base all’età e al tipo di situazione in cui ci si trova. Si può infatti avere il diabete da molti anni, con complicanze e magari gestito in modo non ottimale, oppure convivere con una diagnosi recente e una gestione della terapia da manuale

Nel primo scenario le attenzioni devono essere molte, poiché il rischio di andare incontro a infezioni è maggiore. Non significa che ci si debba allarmare al primo tagliettino, ma semplicemnte che ci si deve attivare per curare bene la lesione. Per prima cosa è importante capire la gravità e la profondità della ferita o del taglio e valutare il materiale con cui ci si è causati la lesione. Quindi è importante tenere monitorata la zona per capire se vi siano segni di infezione come la cute calda, rossa e dolorante. A quel punto occorre andare dal medico o al pronto soccorso.

Quando invece ci troviamo in una situazione ben gestita, con la glicemia sotto controllo e la diagnosi magari recente, allora è utile curare la ferita come farebbe anche chi non ha il diabete: disinfettandola e tenendola controllata.

Per quanto riguarda le lesioni nel punto di iniezione: «La percentuale di irritabilità della pelle e di reazione cutanea all’iniezione di insulina è abbastanza bassa – spiega Cesare Berra, responsabile della Sezione Malattie Metaboliche di Humanitas -. Se presente, bisogna capire se è una reazione legata all’insulina stessa, e quindi modificare il tipo di insulina, o ad altre condizioni morbose. In ogni caso, sempre meglio rivolgersi al diabetologo».

Fonte: Humanitas Salute