La Balanopostite: un’altra complicanza del diabete

Nel diabete il problema della balanopostite è molto frequente, addirittura in alcuni casi la diagnosi di diabete viene fatta proprio nell’ambito dello studio dell’insorgenza di una balanopostite.
Inoltre, notoriamente, le difese immunitarie dei diabetici sono inferiori a quelle della popolazione non diabetica, per cui è più facile per i diabetici contrarre, tra le altre,  infezioni dei genitali esterni. Il primo concetto importante è la prevenzione.
In questo articolo potrà leggere cos’è la Balanopostite e la sua terapia nel diabete.

Cos’è la Balanopostite
Per balanopostite si intende una infiammazione della mucosa del glande (balanite) e di quella del prepuzio (postite), raramente si presentano separate, per questo si parla sempre di balanopostite.
Questa evenienza è caratterizzata da arrossamento delle zone interessate, secrezione ma  non sempre, prurito e, a volte, dolore.
Colpisce praticamente in tutte le età della vita, ma sopratutto dopo la pubertà.

Non sempre si tratta di un contagio  di tipo sessuale, ma può essere dovuta anche ad altre cause : allergie a farmaci o detergenti, malattie del metabolismo come il diabete, malattie del sistema immunitario, disabilità, età, scarsa igiene personale, presenza di una fimosi (fimosi: impossibilità di retrarre il prepuzio, cioè la pelle del pene, fino a scoprire completamente ed agevolmente il glande), problemi urinari (incontinenza), obesità come fattore favorente.
Una visita medica è indispensabile ogni volta che si presentano i sintomi sopra descritti.
Il Medico cercherà di capire se ci sono dei fattori favorenti, come attività sessuale non protetta adeguatamente, malattie allergiche ecc.

Individuati o esclusi i fattori favorenti, si procede in due modi: prima di tutto si può fare una ricerca per capire quali agenti infettanti sono presenti nella zona interessata.
Questo si può fare con dei semplici tamponi messi a contatto con il glande e con il prepuzio: questi si contaminano con l’agente infettante e possono essere studiati in laboratorio per una diagnosi precisa, quando possibile. Inoltre, si deve instaurare una terapia che, però,  può non essere attuata immediatamente nei casi nei quali si è richiesto il tampone.

Nell’attesa dell’indicazione della terapia specifica, si devono osservare  precise norme igieniche personali e locali: uso di detergenti che siano compatibili con il pene umano, uso di salviette personali , evitare rapporti sessuali o proteggerli con il preservativo.

Un aspetto importante del problema è quello dei saponi per l’igiene intima che devono essere usati dai maschi . Molto è stato detto e fatto per l’igiene intima femminile, esistono linee intere per questo delicato aspetto, ma quasi nessuno si è preoccupato di studiare con scientificità lo stesso aspetto per quanto riguarda l’igiene intima maschile.

Un recente studio ha dimostrato che i saponi per l’igiene intima femminile non solo non possono essere usati dai maschi, ma per questi ultimi sono addirittura dannosi.
Esiste una misurazione del grado di acidità o di alcalinità delle mucose genitali femminili e di quelle maschili. Tale misurazione viene scientificamente indicata con la sigla pH, sigla che è ormai conosciuta anche dal grande pubblico e che serve, peraltro, a misurare acidità ed alcalinità di tutto quanto esiste sulla terra. La scala dei valori del pH si può, grossolanamente, dividere in due: la parte  che va da 0 a 7 si definisce acida, quella da 7 a 14 si definisce alcalina.
Ora, le mucose genitali femminili hanno un pH decisamente acido che si può collocare intorno al 4,5-5. Le mucose del maschio, invece non sono acide ma alcaline, se pur debolmente. Non solo, ma il pH delle mucose genitali maschili si modifica con l’età :
– Da 18 a 60 aa : pH neutro o leggermente alcalino 7,0-7,5
– Da 60 a 90 aa: pH modestamente minore 6,9-6,0
Lo studio fatto misurando il pH del glande e del prepuzio in maschi che non avevano malattie a quel livello, ha permesso di individuare detergenti e terapie specificatamente adatte all’ambiente maschile.

L’igiene intima maschile deve essere quindi effettuata con saponi che rispettino il pH descritto a seconda delle età, in modo da non alterare le mucose e quindi favorire l’insorgenza di infezioni e infiammazioni anche non infettive.
Le terapie a base di creme o pomate o impacchi devono altrettanto rispettare il pH maschile, altrimenti l’effetto terapeutico viene diminuito dall’impatto della sostanza con pH differente.

La terapia nel diabete
Noi sappiamo che nel diabete il problema della balanopostite è molto frequente, addirittura in alcuni casi la diagnosi di diabete viene fatta proprio nell’ambito dello studio dell’insorgenza di una balanopostite.
Inoltre, notoriamente, le difese immunitarie dei diabetici sono inferiori a quelle della popolazione non diabetica, per cui è più facile per i diabetici contrarre, tra le altre,  infezioni dei genitali esterni.
1° – Il primo concetto importante è la prevenzione:
-Proteggere con profilattici i rapporti occasionali (questo vale per tutti oltre che per i diabetici)
-Igiene quotidiana con saponi che rispettino il pH del pene ; ci riferiamo sia alla normale  igiene intima personale che alla necessità di un supplemento di toelette dopo i rapporti sessuali non protetti.
-Quando si urina, è molto utile retrarre completamente il prepuzio in modo che non rimangano residui di urina intrappolati dal prepuzio, cosa che facilita sia le infezioni che le infiammazioni.

2°- Il secondo concetto riguarda la terapia:
-Recarsi dal Medico appena si presentano i primi sintomi che possano far pensare ad una balanopostite: prima si inizia la cura meglio è.
-Se viene richiesto un esame microbiologico (tampone del prepuzio per sapere esattamente che tipo di agente infettante ha colpito) occorrono alcuni giorni.
In questo intervallo rimane importante l’ igiene con saponi specifici e la protezione del glande con creme e pomate anti-infiammatorie che abbiano le caratteristiche di pH adeguate.

E’ importante ricordare comunque che, per i diabetici, la parte più importante della terapia è l’alimentazione, ma sappiamo anche che spesso dieta e terapie adeguate non evitano alcune complicanze come la balanopostite.

Dr. Alessandro Papini
Specialista in Andrologia e in Urologia