16-17/7/04 Pane e nutella

Qualche volta l’attesa può essere più sopportabile magari addolcita con pane e nutella: un sapore di casa come gli gnocchi di patate preparati e gustati oggi a pranzo. Nelle divagazioni culinarie casarecce lo spirito ed il morale trovano giovamento. Raccontare di cose semplici ed essenziali può apparire una banalità, ma qui non è così. Immersi nella più desolante inattività, la vita si riduce alle necessità primarie: fame, sonno e poc’altro. Stamane Mirco è partito per il campo 2 al fine di completare la sua tabella di acclimatazione, mentre Anna e Daniele trascorreranno un’altra notte al campo 1. Un’altra buona notizia è che Nikki, per la prima volta da quando è giunta al campo base, passerà la notte all'”half camp” a quota 5300 metri. Se supererà bene questa notte, domani tenterà di arrivare ai 5700 metri del campo 1. La situazione che si è venuta a creare è di complessa lettura: il tempo da giorni molto variabile e perturbato consente solo la salita fino ai campi 1 e 2 ma non oltre. L'”update weather forecast” scaricato da internet conferma questo stato di cose ed il relativo stallo: le previsioni meteorologiche indicano violenti venti in quota e alte probabilità di precipitazioni nevose, con scarsa visibilità, tra i 6500 ed i 7500 metri fino al 20 luglio prossimo con una possibile apertura al miglioramento dai giorni successivi.
Oggi durante una passeggiata postprandiale, con chi di noi è rimasto giù alle tende del base, abbiamo compiuto un giro di perlustrazione lungo la morena del ghiacciaio, per capire quanti sono i gruppi e le spedizioni alpinistiche rimaste ai piedi del Broad Peak. Il conto è stato presto fatto: due spedizioni commerciali, una neozelandese ed una canadese, condotte ed organizzate da forti guide alpine ma composte da clienti non autonomi e sui quali difficilmente si potrebbe fare affidamento in caso di ipotetica sinergia per un serio tentativo alla vetta. Poi abbiamo notato una piccola spedizione di tre svizzeri ed infine noi del gruppo ADIQ. Il quadro che ne è scaturito, ad essere sinceri, non è molto confortante.
La nostra intenzione è comunque di intraprendere due tentativi nel corso della prossima settimana. Si ha la vaga impressione di respirare un’aria di desolata solitudine, una specie di “si salvi chi può” e di “abbandonate la nave”. Un naufragio psicologico di molti alpinisti e compagni d’avventura, che si sono visti infrangere sulle scogliere del maltempo le proprie velleità ed ambizioni. Quest’anno sulle montagne del Baltoro sembra che molti alpinisti di tutto il mondo stiano perdendo i propri sogni di gloria. Il nostro gruppo ha ancora voglia ed energie per reagire, per tentare seriamente di salire ancora in alto, ma sull’esito finale nessuno si pronuncia. La stanchezza psicologica pesa nei pensieri e nelle azioni, ma poiché si sta bene di salute e le gambe girano senza perdita apparente di colpi, vorremmo poterci giocare apertamente questa partita di scacchi, fin’ora troppo tattica.
We hope.

ADIQ