La ricerca scientifica italiana si conferma in prima linea per la lotta al diabete grazie a una nuova importante iniziativa. Il Diabetes Research Institute dell’Ospedale San Raffaele di Milano inaugura “MonoRAPA Trial”, uno studio che potrebbe dare una nuova speranza a chi soffre di diabete di tipo 1. L’obiettivo: far ripartire le cellule che producono l’insulina, riattivando la loro funzione (attività beta cellulare) attraverso un’innovativa associazione di farmaci.
La ricerca, supportata dal Ministero della Salute, non è finanziata da case farmaceutiche. Il reclutamento del campione sperimentale è aperto alle candidature: sono invitati a partecipare pazienti che hanno una storia di diabete di tipo 1 da almeno cinque anni.
“Lo studio – comunica il Diabetes Research Institute- coinvolgerà per la prima volta una popolazione con un lungo trascorso diabetico alle spalle”. Una novità di rilievo, che permette di integrare studi dedicati all’esordio della malattia. L’approccio proposto nasce dai risultati di una precedente osservazione, pubblicata nell’articolo scientifico “Beta cell function during rapamycin monotherapy in long-term type 1 diabetes”.
I dati emersi suggeriscono che le cellule beta (quelle deputate alla produzione dell’insulina) sopravvivono per un lungo periodo dopo la diagnosi di diabete di tipo 1. Il pancreas avrebbe quindi una capacità di recupero funzionale fino ad oggi sottovalutata. MonoRAPA trial prosegue su questa strada, allo scopo di dimostrare attraverso uno studio prospettico il recupero della funzione beta cellulare. Lo studio – registrato nella banca dati ClinicalTrials.gov dell’U.S. National Institutes of Health- sarà inizialmente condotto su un campione di sessanta pazienti, da sottoporre a un trattamento di tre mesi. I farmaci saranno assunti per via orale.
I ricercatori coinvolti sottolineano un importante punto di forza: il trattamento sperimentale è di breve durata. Il che significa che i risultati, se positivi, potrebbero essere utilizzati per l’immediato trattamento di pazienti con diabete di tipo 1 con elevata instabilità glicemica e ipoglicemie gravi. Ovvero per casi in cui, al momento, l’unica cura disponibile si basa su un forzato indebolimento del sistema immunitario, in combinazione con il trapianto d’isole pancreatiche.
In caso di successo del trattamento sul campione considerato, la strategia potrà quindi essere utilizzata come integrazione agli attuali trattamenti. E andare a vantaggio dei pazienti più giovani, estendendosi anche alla fase precedente l’esordio della malattia.
Gli interessati possono candidarsi alla sperimentazione attraverso la pagina web dedicata.
Aura Tiralongo