Un forte livello di stress sul lavoro e un basso supporto sociale possono predire l’insorgenza di diabete nel tempo.
Quante volte ci sentiamo dire che se abbiamo qualcosa è colpa dello stress. Sarà vero? Uno studio condotto da Sharon Toker della Facoltà di Management dell’Università di Tel Aviv, in collaborazione con altri enti di ricerca israeliani, confermerebbe una correlazione tra stress sul luogo di lavoro dovuto alla mancanza di un supporto sociale e lo sviluppo di diabete di tipo 2.
I ricercatori hanno reclutato 5.843 persone sane, uomini e donne con un’età media di 48 anni, che si sono recati presso un centro sanitario di Tel Aviv per una visita di controllo richiesta dal proprio datore di lavoro. Durante la visita medica, i partecipanti hanno risposto a domande per valutare lo sforzo fisico e psicologico sentiti sul luogo di lavoro, derivanti dal carico di lavoro da loro percepito, dal loro controllo dei ritmi e degli obbiettivi lavorativi, e dal supporto sociale ricevuto. Successivamente, i partecipanti sono stati seguiti per un periodo di 41 mesi e i risultati ottenuti sono stati analizzati considerando diversi fattori di rischio quali l’età, la storia familiare, il livello di attività e l’indice di massa corporea. Alla fine del periodo di osservazione, 182soggetti hanno sviluppato il diabete di tipo 2. Nei partecipanti con un alto livello di supporto sociale sul posto di lavoro, la probabilità di comparsa del diabete durante lo studio è risultata inferiore del 22%, mentre per chi si è sentito poco o troppo caricato di lavoro il rischio di sviluppare la malattia è salito del 18%. Le condizioni di lavoro, quindi hanno un effetto preventivo o predittivo per lo sviluppo del diabete nel lungo periodo.
“I risultati mettono in luce alcuni degli effetti negativi del nostro ambiente di lavoro in evoluzione, in cui i dipendenti stanno mettendo in più ore rispetto al passato” osserva Toker. “Oltre le ore che si trascorrono in ufficio, la tecnologia oggi ci permette di essere costantemente connessi, aumentando le aspettative che il lavoro sarà completato in ore non lavorative, in ultima analisi, aumentare i carichi di lavoro. Questo richiede un pesante pedaggio sulla nostra salute”.
Uno dei risultati più interessanti dello studio, pubblicato sulla rivista Journal of Occupational Health Psychology, è che anche un basso carico di lavoro influisce negativamente sullo stato di salute di una persona. Ridurre, quindi, il carico di lavoro di una persona potrebbe non avere l’effetto desiderato. ”I dipendenti saranno stressati in caso di sovraccarico, ma hanno ancora bisogno di sentirsi sfidato a essere soddisfatti nel loro lavoro”, conclude Toker.
Né troppo ne troppo poco, insomma, e soprattutto che se ne parli di più in ufficio.
Alessandra Gilardini