Educazione Sanitaria
“A tavola con il diabete”
I segreti della buona cucina
Giunge alla quinta edizione il manuale del diabetologo Franco Tomasi che illustra i principi della corretta alimentazione per chi ha il diabete, spiegando come si possa gestire bene la propria condizione anche imparando a conoscere e a scegliere i cibi da assumere
E’ appena stata pubblicata la quinta edizione del manuale di alimentazione “A tavola con il diabete” curato da Franco Tomasi, direttore dell’Unità operativa di Diabetologia, dietologia e nutrizione clinica dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Ferrara “Arcispedale Sant’Anna”. Esce a circa cinque anni di distanza dalla precedente e si presenta notevolmente aggiornata e arricchita, a testimonianza di quanto sia oggi considerato importante il “mangiar sano” per controllare bene la condizione diabetica.
Così descrive il nuovo lavoro il professor Mario Morsiani, uno dei grandi nomi della diabetologia italiana (che lo stesso Tomasi considera proprio maestro): “Per la sua completezza e allo stesso tempo per la sua sinteticità e chiarezza di esposizione, risulta essere un testo di grande utilità pratica. La sua lettura e la sua consultazione devono essere raccomandate a tutti quanti siano interessati a questa tematica, o perché affetti da questo “disordine” metabolico, o perché in un modo o nell’altro con esso abbiano a che fare (familiari, medici, farmacisti, dietiste, nutrizionisti ospedalieri, infermieri eccetera)”.
Infatti, nel corso degli oltre venti capitoli, l’autore passa in rassegna tutti i punti fondamentali della questione: le caratteristiche e il ruolo dei nutrienti, il rapporto fra alimentazione ed esercizio fisico, la dieta come risorsa terapeutica, i modi di calcolo dei carboidrati, le esigenze particolari di anziani, bambini, donne incinte, le problematiche legate ai viaggi, che cosa fare in caso di ipoglicemia eccetera. “Naturalmente -tiene a precisare Franco Tomasi- questo libro non vuole sostituirsi al dietista, ma è solo uno strumento per affiancare il suo importantissimo lavoro”.
Una delle principali novità dell’ edizione 2009 (corredata da tabelle esplicative e gradevoli disegni) è l’ampia parte del testo che riguarda il conteggio dei carboidrati che si assumono mangiando e l’incidenza dei diversi alimenti sull’andamento glicemico a seconda delle caratteristiche e delle quantità dei cibi. “Proprio in questi ultimi anni -spiega l’autore- questo concetto è diventato parte integrante della cultura del diabetologo e in molti casi anche del paziente: il calcolo dei carboidrati, dà la possibilità di gestire la terapia insulinica in funzione della quantità di carboidrati che si assumono durante il pasto. Soprattutto per i diabetici tipo 1 è una grande conquista, perché, se la persona è opportunamente addestrata, la libera dal vecchio assioma secondo cui non si poteva assolutamente modificare la dose dei carboidrati per non modificare il compenso glicemico. Oggi, invece, con questo approccio, la persona con diabete diventa protagonista della gestione della propria condizione”.
Un’altra tematica notevolmente approfondita nel libro è quello che riguarda i suggerimenti per come affrontare bene i viaggi, specialmente se sono lunghi: “Alla luce del principio che chi ha il diabete deve cercare di essere sempre più indipendente -prosegue Tomasi- ho cercato di dare alcuni suggerimenti utili per chi desideri viaggiare in Paesi dove c’è un cambiamento di fuso orario, circostanza che comporta quindi anche correzione della terapia insulinica, in quanto muta tutto il ritmo della giornata, compreso quello dell’alimentazione”.
Il testo è di particolare attualità perché con il tempo è ulteriormente cresciuta l’importanza dell’alimentazione come strumento terapeutico. “Fortunatamente -precisa in proposito Tomasi-
buona parte delle strutture diabetologiche si sono dotate o si stanno dotando della figura stabile del dietista, che ha un ruolo fondamentale nel processo educativo del paziente. Quindi, degli aspetti riguardanti l’alimentazione, che prima il medico trattava insieme con tante altre cose, si parla molto di più e molto più approfonditamente”.
D’altronde, l’attenzione della popolazione verso i temi della buona alimentazione “è sempre più alta”, sottolinea il diabetologo, rilevando però un paradosso: “Purtroppo, nonostante si parli sempre di più di mangiar sano, l’obesità, condizione spesso correlata soprattutto al diabete di tipo 2, tende ad aumentare. Oggi il 60-70% degli obesi rischia il diabete e l’80% dei diabetici ha problemi di sovrappeso”. Se dunque c’è un maggiore interesse diffuso per la corretta alimentazione, manca ancora una adeguata cultura che produca comportamenti virtuosi a tavola. In questo scenario si colloca il capitolo delle diete “miracolose”, ricette tanto attraenti quanto ingannevoli nella maggior parte dei casi. Tomasi ha voluto riservare un significativo spazio a questo argomento molto di moda per mandare un messaggio educativo: “Spesso queste soluzioni non danno risultati buoni dal punto di vista qualitativo: sono palliativi che possono fare perdere peso in tempi brevi, ma nei tempi lunghi di solito si concludono con una grossa delusione perché non solo il peso perduto si recupera in fretta ma alla fine ci si ritrova più grassi di prima e con meno massa muscolare”.
Fra le maggiori novità del testo, vi è anche la vasta trattazione riguardante l’acqua e in particolare le diverse caratteristiche delle acque minerali: ce ne sono oltre duecento in commercio e non sono affatto tutte uguali. “L’acqua è importante -osserva l’autore- perché mantiene l’omeostasi di buona parte delle funzioni del nostro organismo, noi siamo fatti per il 70% di acqua. Quindi, può diventare un utile strumento terapeutico, qualora sia usata in maniera corretta, imparando a scegliere quella più adatta in rapporto alla propria dieta alimentare, leggendo bene l’etichetta, come si deve fare per tutto ciò che si va a comprare”.
“A tavola con il diabete” sarà distribuito gratuitamente da Bayer Divisione Diabete in tutti i maggiori centri diabetologici italiani.