ABC Cho Oyu, 5770 metri, 29 e 30 settembre 2002
E’ con una certa emozione che vi scrivo. I motivi sono tanti: da due giorni il sole dell’alta quota riscalda le nostre membra infreddolite, ieri poi è stata la giornata della SuperPippo, gara alla quale per diverse strade e per diverse storie sono legate parte delle nostre “carriere sportive” e infine, oggi per la prima volta due gruppi di alpinisti (si presumono spedizioni commerciali) hanno raggiunto la vetta del Cho Oyu. Nella giornata di ieri la metà di noi, Alberto, Mauro, Patrizia, Pierino, Stefano e Vittorio sono saliti al C1 per compiere il loro tentativo ultimo. Da notizie radio di questo pomeriggio stanno tutti bene e sono arrivati al C2. Se tutto funziona a dovere e le condizioni meteo-ambientali lo consentiranno stanotte partiranno alla volta della vetta. Il morale del gruppo è alto, sembra che la sospirata finestra di bel tempo sia giunta. Lo diciamo a bassa voce, visto che noi qui all’ABC trepidiamo nell’attesa e incrociamo mani, piede e tutto quanto possibile sia per la sorte dei nostri amici che per la nostra stessa. Ieri la giornata è stata particolarmente movimentata: oltre al gruppo verso il C1, Marco e Paolo, con la scusa di portare materiale necessario a ripristinare il C1 dopo le tempeste ed i jet stream della coda del monsone, hanno tentato un colpo gobbo e il medico della spedizione, la dr.ssa Maria Anna Veronese ha raggiunto per la prima volta il C1. In vena di nostalgica competizione da sky runners, Marco e Paolo Seraglio hanno tentato di battere il record di percorrenza dall’ABC al C1 detenuto dal capo spedizione. Per tre minuti “Martin perse la cappa”: salvo il record di Giampaolo (2.17′) e l’onore. Domani dovrebbe partire anche il secondo gruppo: Giampaolo, l’expedition chief, Alessandro, Beppe, Marco e i due Paoli. Per i prossimi due giorni i collegamenti con l’ABC e il modo esterno saranno mantenuti dal medico della spedizione fin tanto da permettere l’avvicendamento dei gruppi. Forse un po’ di suspance non guasta in attesa di notizie dalle altissime quote, magari con un po’ di fortuna.
Marco Peruffo
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