Agire sugli stili di vita!

 

Non fallire nella terapia per tenere sotto controllo il diabete è la sfida principale per le persone che lo affrontano ogni giorno. Sembrano funzionare alcuni programmi mirati, con lo scopo di modificare gli stili di vita, basati sulla terapia cognitiva comportamentale. Grazie a questa terapia la persona con diabete impara a gestirsi, sviluppa capacità e abilità e non è un utente passivo. Tutto ciò spinge questa persona a maturare consapevolezza nei confronti della sua situazione e di conseguenza a migliorare l’aderenza alle raccomandazioni dietetiche per gestire il peso a lungo termine. Questo concetto – alla base del successo terapeutico per la gestione di patologie croniche – ricorda un po’ quanto espresso su altre tematiche mediche da Angelina Jolie: “La conoscenza è potere”.

In particolare, sull’argomento obesità e diabete, sul legame e sulla terapia cognitivo- comportamentale adatta a recuperare uno stile di vita sano si pronuncerà l’Aidap (Associazione italiana disturbi dell’alimentazione e del peso) nel corso del suo prossimo congresso nazionale a Brescia il 27 e 28 Marzo. In pratica è stato dimostrato, grazie a recenti studi, che le diete e le rigide regole alimentare prescritte alle persone con diabete e in sovrappeso od obese sono efficaci solo nel breve termine. Stesso discorso riguarda anche l’esercizio fisico. Questo avviene perché si tratta di costrizioni che la persona subisce, senza imparare alcunché: non comprende le regole dell’alimentazione corretta e pratica l’attività fisica come un obbligo, paragonabile ai libri di lettura imposti a scuola. A lungo andare diventa snervante e impossibile vivere sempre “a dieta” e per questo ritornano tutte le abitudini alimentari  sbagliate, così come la sedentarietà. «Nei programmi di modificazione dello stile di vita basati sulla terapia cognitiva comportamentale, invece – spiega l’Aidap – gli obiettivi sono aiutare il paziente a sviluppare specifiche abilità per migliorare l’aderenza alle raccomandazioni dietetiche e dell’attività fisica per riuscire a gestire il peso a lungo termine».

Al congresso di Brescia parteciperà con un workshop di mezza giornata e una lettura magistrale, Elizabeth Venditti dell’università di Pittsburgh (USA) conosciuta a livello internazionale per aver contribuito al progetto e alla realizzazione del famoso studio DPP (Diabetes Prevention Program). Oltre a Venditti il convegno vedrà come relatori esperti quali Riccardo Dalle Grave direttore scientifico dell’Aidap, Giulio Marchesini dell’Università di Bologna, Giuseppe Marinari dell’Humanitas Gavazzeni e Enzo Nisoli dell’Università di Milano. Imparare a mangiare, sviluppare abilità e padronanza delle regole di una corretta alimentazione che non sia rigida, frustante e vincolante sono le basi per protrarre nel tempo i successi. Praticare un’attività fisica che piaccia e che sia da stimolo completa perfettamente il circolo virtuoso dello stile di vita sano.

Fonte: Quotidiano Sanità

Eleonora M. Viganò