Dal 7 al 10 luglio dieci giovani diabetici di tipo 1 accompagnati da uno staff di medici, psicologi, dietisti e specialisti del movimento hanno dato vita a DiabEtna in…forma, progetto formativo ed educativo, giunto ormai alla sua quarta edizione.
Non una performance sportiva intesa nei termini tradizionali, quanto piuttosto la sperimentazione concreta di stili di vita: offrire ai giovani partecipanti l’opportunità di un’esperienza a contatto con la natura con l’obiettivo di stimolarli alla pratica sportiva godendo dei benèfici effetti dello sport sul controllo metabolico.
Un’iniziativa effettuata a distanza di qualche settimana dalla passeggiata ecologica sull’Etna che ha coinvolto oltre quaranta diabetici adulti.
L’evento è stato organizzato dal Cramd Catania (Centro ricerche attività motoria e riabilitazione metabolica nel diabete) e dall’Aidf (Associazione italiana diabete in…forma) che hanno dato vita a una tre giorni di trekking sull’Etna lungo i 36 chilometri dei sentieri della Forestale. A seguire tutta la spedizione le esperte guide della sezione di Catania del Cai.
Lo scenario era davvero unico: grotte laviche, splendidi boschi di faggi, betulle, pioppi dalle foglie tremule attraversati qua e là da colate laviche più o meno recenti. Non sono mancate neanche le volpi. E poi giù di corsa lungo i ripidi ed emozionanti “sabbioni” costeggianti l’immensa Valle del Bove che da quota 2500 in pochi minuti ha portato il gruppo a 1600 metri per il rientro al rifugio Sapienza. Stupendo, irripetibile!
La partenza è avvenuta da Linguaglossa dal cancello Forestale della caserma Pitarrone a 1450 metri. Giunti al rifugio Monte Scavo a 1850 metri si è proseguito per il rifugio Sapienza, quindi, al terzo giorno, ascesa alla vetta, raggiunta dopo cinque ore di cammino attraverso sentieri polverosi e spesso impervi e persino nevai, nonostante la stagione.
Numerosi sono stati gli incontri di gruppo, nei quali è stata valorizzata l’importanza del lavoro di squadra nel raggiungimento di obiettivi difficilmente ottenibili singolarmente. Inoltre, è stata monitorata costantemente la glicemia attraverso controlli effettuati al risveglio, durante la giornata e nel corso dei momenti più impegnativi: si sono riscontrati valori pressoché vicini alla norma e all’occorrenza sono stati effettuati aggiustamenti della terapia in corso d’opera sia nei ragazzi portatori di microinfusore sia in quelli che utilizzavano la somministrazione multi-iniettiva (penne).
È da sottolineare come, pur mantenendo una alimentazione equilibrata e comunque rapportata all’impegno fisico, la posologia insulinica complessivamente sia stata di circa il 30% in meno rispetto alle condizioni di partenza.
È stato così ulteriormente dimostrato come sia possibile per un diabetico di qualsiasi età effettuare un’attività fisica anche impegnativa, purché programmata.
L’iniziativa si è proposta di favorire e di far raggiungere nei ragazzi diabetici una consapevolezza dei propri limiti e dei propri punti di forza di fronte alle difficoltà insite in una esperienza impegnativa come quella escursionistica, consentendo inoltre di migliorare l’autocontrollo e la gestione del proprio diabete. Anche il controllo metabolico dell’unico giovane in trattamento con ipoglicemizzanti orali (in quanto diabetico di tipo 2) è sensibilmente migliorato.
Maurizio Di Mauro
direttore Cramd
Università di Catania