Diabete e obesità: esiste uno stretto legame tra queste due patologie croniche, in preoccupante ascesa in tutto il mondo. A causa di questa correlazione, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha appositamente coniato un termine – “diabesità” – che indica la coesistenza contemporanea di diabete e obesità: si tratta di una condizione rischiosa per la salute e sempre più diffusa, che solo in Italia colpisce circa 2 milioni di persone.
Proprio il rapporto diabete-obesità è al centro dell’undicesimo Italian Diabetes & Obesity Barometer Report, realizzato da IBDO – Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation, in collaborazione con ISTAT e Università di Roma Tor Vergata, con il supporto di diverse società scientifiche e dei maggiori esperti nazionali di diabete. Il report, coordinato dal Professor Domenico Cucinotta, precede di qualche settimana l’European Obesity Day del 19 maggio, una giornata dedicata a diffondere una corretta conoscenza dell’obesità, malattia cronica ancora sottovalutata e poco considerata, nonostante una sua diffusione sempre più consistente in Italia e nel mondo.
Secondo gli ultimi dati dell’ISTAT, in Italia ci sono oltre 3 milioni 200 mila persone che dichiarano di essere affette da diabete, il 5% dell’intera popolazione. La diffusione del diabete è quasi raddoppiata negli ultimi 30 anni, anche a causa dell’invecchiamento della popolazione e di altri fattori – non necessariamente negativi – come l’anticipazione delle diagnosi e l’aumento della sopravvivenza di chi ha il diabete, cresciuta di oltre il 20%.
Il report dell’IBDO mette in luce alcune differenze significative sulla diffusione di questa patologia cronica, che colpisce maggiormente chi abita nel Sud Italia (in particolare Calabria, Basilicata, Sicilia, Campania, Puglia, Abruzzo), dove – a parità di età – il tasso di prevalenza del diabete è quasi al 6% (rispetto al 4% delle regioni del Nord). Nel Mezzogiorno si riscontrano del resto anche livelli più elevati di obesità. Non solo differenze regionali, però: le ultime stime evidenziano che gran parte delle persone con diabete vive nelle grandi città e che questa patologia colpisce prevalentemente i gruppi sociali con basso titolo di studio o risorse economiche scarse, che spesso sono associati ad abitudini e stili di vita poco salutari, come sedentarietà e cattiva alimentazione.
Come è noto, infatti, obesità e sedentarietà sono rilevanti fattori di rischio per la salute generale e ancora di più per la patologia diabetica. Dalle cifre fornite dal Rapporto IBDO, ben il 44% dei casi di diabete di tipo 2 sono attribuibili a obesità o sovrappeso. Nella fascia d’età tra i 45 e i 64 anni, ad esempio, la percentuale di persone obese che soffrono anche di diabete raggiunge il 30%.
L’obesità è una vera e propria “epidemia mondiale”, che si sta diffondendo sempre più rapidamente anche in Italia, dove è in sovrappeso più di 1 persona su 3, con preponderanza maschile, e 1 su 10 è obesa. Secondo le ultime stime, gli italiani sovrappeso sono quasi 22 milioni, 6 milioni quelli obesi e 3,5 milioni quelli con diabete: 2 milioni di italiani sono “diabesi”, ossia sono contemporaneamente obesi e con diabete.
Un rapporto, quello tra diabete e obesità, da non sottovalutare, come spesso è stato fatto fino a questo momento. Secondo l’Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation, infatti, “l’opinione pubblica ed anche parte del mondo medico hanno una visione superficiale del problema. L’obesità e il diabete rappresentano un problema di salute particolarmente preoccupante”. La combinazione tra queste due malattie croniche rappresenta una vera e propria epidemia dei nostri tempi, che incide fortemente anche sui tassi di mortalità: un diabetico sovrappeso (ovvero con un indice di massa corporea tra 25 e 29) ha un rischio doppio di morire entro 10 anni rispetto a un diabetico di peso normale; mentre per un diabetico obeso (con IMC > 30) il rischio addirittura quadruplica.
La diffusione sempre più ampia di questa condizione ci mette di fronte a importanti sfide: secondo le parole dell’Italian Diabetes & Obesity Barometer Report “alla sfida posta da questa malattia occorre quindi dare una risposta forte, che veda impegnati non solo i medici e gli operatori sanitari, ma coinvolga in prima linea le istituzioni, la società ed i cittadini (oltre ovviamente ai pazienti affetti ed alle loro famiglie) per definire le azioni da intraprendere ed individuare un preciso modello organizzativo nel quale queste azioni vengano collocate”.
Una sfida importante, quindi, quella che coinvolge una corretta prevenzione dell’obesità, che potrà influire positivamente anche sulla diffusione globale del diabete.
Fonti
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sito ufficiale IBDO: https://www.ibdo.it