Allattare al seno previene peggioramento del diabete

 

Le mamme con diabete gestazionale che dopo il parto allattano per almeno due mesi dimezzano il rischio che la loro malattia peggiori a diabete di tipo 2.

Le neomamme sanno che poter allattare al seno è fonte di benefici per il loro bambino. Ora, un nuovo studio pubblicato su Annals of Internal Medicine suggerisce che allattare al seno fa bene anche alle mamme, in particolare a chi durante la gravidanza sviluppa il diabete gestazionale. Questa forma di diabete, che compare intorno alle 24 settimane di gravidanza a causa di un aumento della glicemia, ha una probabilità fino a 7 volte di peggiorare col tempo a diabete di tipo 2.

Il gruppo di ricerca della Kaiser Permanente in Oakland, in California, hanno valutato 1035 donne con diagnosi di diabete gestazionale e che tra il 2008 ed il 2011  avevano partecipato ad uno studio sulle donne, la nutrizione infantile e il diabete di tipo 2 dopo diabete gestazionale. Tutte le donne partecipanti avevano partorito a 35 settimane o dopo di gestazione. Dopo 6-9 settimane dal parto, le neomamme sono state sottoposte al test per la tolleranza al glucosio. Lo stesso test è stato ripetuto dopo 1 e 2 anni dal parto nelle donne che non presentavano diabete al basale.

Rispetto alle donne che dopo 6-9 settimane dal parto nutrivano i loro bambini solo artificialmente, le donne in grado di allattare al seno sempre, o quasi, per almeno 2 mesi hanno diminuito di circa il 35-57% la probabilità di veder peggiorare il diabete gestazionale a diabete di tipo 2 nei 2 anni successivi al parto. Lo studio tenevano conto di fattori che potevano influenzare i risultati come etnia, presenza di obesità prima della gravidanza, aumento di peso in gravidanza, trattamento per il diabete gestazionale, parto cesareo e stile di vita delle partecipanti dei comportamenti.

“Questi risultati sottolineano l’importanza di dare la priorità all’educazione al seno e al sostegno per le donne con diabete gestazionale” commentano gli autori dello studio, “come parte dei primi sforzi di prevenzione del diabete nei sistemi di assistenza sanitaria.”

Alessandra Gilardini

Fonte: Annals of Internal Medicine