Amatissimi piedi

Anno 21 – n.3

Ottobre-Dicembre 2004

EDUCAZIONE

PREZIOSI, FORTI, MA ANCHE VULNERABILI: TRATTIAMOLI BENE
Amatissimi piedi

A chi ha il diabete possono creare qualche problema in più. Ma basta seguire alcune semplici regole fondamentali per mantenerli a lungo in buona salute: vediamo che cosa va fatto e ciò che deve essere evitato

Non sempre i nostri piedi ricevono il trattamento che si meritano: spesso sono dimenticati, trascurati oppure sopravvalutati quanto a capacità di resistenza e adattabilità. Invece, si tratta di una parte del corpo che richiede cure e attenzioni, proprio in ragione del grande lavoro quotidiano che è chiamata a fare. E ciò vale in particolar modo per i soggetti affetti da diabete, perché per loro, in mancanza delle dovute precauzioni, esiste un rischio specifico che si può tradurre in scarsa circolazione periferica e perdita di sensibilità negli arti inferiori.
Il primo fenomeno, la inadeguata circolazione sanguigna, può comportare carenza di ossigeno nelle cellule dei piedi: da ciò deriva il rischio di una crescita anomala delle unghie dei piedi e di ulcere dolorose con un rallentamento del processo di guarigione.
Un cattivo controllo della glicemia, prolungato nel tempo, può causare lesioni alle terminazioni nervose dei piedi e conseguente perdita di sensibilità, totale o parziale. Ciò implica che non si riesca più a percepire correttamente e immediatamente temperatura, pressione o dolore e che ustioni, determinate, per esempio, da un bagno troppo caldo, o vesciche causate da scarpe troppo strette o ferite provocate da oggetti appuntiti non siano avvertite.
Pelle secca, lesioni ai talloni, callosità voluminose, alterazioni della forma del piede e ulcere cutanee sono tutti problemi, di diversa entità, che possono affliggere il diabetico che non si prenda paziente cura delle proprie estremità. Al contrario, una accurata applicazione di alcune buone regole quotidiane consente di ridurre e anche di eliminare l’incidenza di tali spiacevoli danni o disturbi. Una premura fondamentale che occorre avere è quella di esaminare bene, ogni giorno, lo stato generale dei propri piedi: punta delle dita, zone fra un dito e l’altro, tallone, pianta (magari con l’aiuto di uno specchio, se si hanno difficoltà a piegarsi). E’ importante individuare tempestivamente ogni eventuale anomalia, come tagli, vesciche, calli, unghie incarnite o segni di infezione, pelle bianca, umida e grinzosa, cute troppo calda. Quest’ultimo fenomeno potrebbe essere spia di una infezione o di un’infiammazione sottostante. Un attento controllo visivo e manuale è di grande aiuto quando esista scarsa sensibilità nelle terminazioni nervose dei piedi, perché in quel caso viene a mancare la percezione del dolore che segnala la presenza di un problema. Non appena si sia trovata una condizione sospetta, è necessario rivolgersi al proprio medico.
Affinché l’ispezione quotidiana dia il più a lungo possibile esito favorevole e tranquillizzante, è necessario però che i piedi siano sempre trattati con la massima delicatezza e scrupolosità. Priorità assoluta è naturalmente il lavaggio quotidiano, da eseguirsi con un asciugamano morbido e tiepido, un sapone leggero e non aggressivo e una temperatura dell’acqua non troppo calda.
L’acqua è preziosa e benvenuta per il tempo occorrente a lavarsi, ma cessa di avere un effetto benefico se i piedi vengono tenuti a mollo a lungo: questo è un errore da evitare perché può causare una dannosa disidratazione della cute. Quindi, concluso il lavaggio, è bene procedere subito all’asciugatura, con una salvietta morbida. In questa fase, dopo il pediluvio e a piedi puliti e asciutti, è spesso consigliabile l’uso di una crema idratante specifica che aiuti a prevenire o a eliminare gli stati di secchezza cutanea.
L’applicazione di una crema di questo genere è utile anche dopo l’eliminazione di uno dei più tipici fastidi del piede: il callo. Calli e duroni rappresentano in realtà la reazione del piede a pressioni e frizioni determinate solitamente da scarpe rigide e scomode o magari dall’assunzione di una postura scorretta nel camminare. Sono una difesa, ma sono anche un disagio: i più piccoli si possono rimuovere tramite sfregamento con pietra pomice (mai, invece, usando lame o strumenti improvvisati); per i più grossi, è meglio rivolgersi al podologo. Va da sé che la regola d’oro da tenere sempre presente è quella di indossare scarpe confortevoli, mai strette, senza irregolarità, dotate di suola spessa, flessibile, con punta larga e profonda per le dita e con chiusura regolabile. Altrettanto importante è osservare il principio di non camminare mai scalzi.
Quanto alle calze, meglio preferire quelle di cotone o di lana, rispetto a quelle di nylon, perché lasciano respirare la cute, ed evitare modelli troppo aderenti o con elastici stretti. Anche le unghie dei piedi hanno le loro esigenze: devono essere mantenute corte (ma non troppo) e lisce, tagliate in modo dritto e regolare sugli angoli con una limetta.
Naturalmente, un sano stile di vita è fondamentale anche per la salute dei piedi. Sono quindi sempre valide le raccomandazioni di mantenere i livelli glicemici il più possibile nella norma, di non fumare, di svolgere quotidianamente attività fisica, di evitare temperature eccessivamente alte o troppo basse. I vostri piedi vi ringrazieranno.