Scuola: dalla Toscana un esempio da imitare
Torniamo a parlare di scuola, perché scopriamo con piacere che qualcosa in Italia si sta finalmente muovendo.
Ma stavolta possiamo anche parlare di buone notizie, perché proprio da Diabete Forum ci giunge la segnalazione di una positiva esperienza avviata in Toscana. Infatti, la Regione ha firmato con la Direzione generale dell’Ufficio scolastico regionale per la Toscana un protocollo per la somministrazione dei farmaci a scuola, che individua e disciplina i casi di bimbi o ragazzi che, come i diabetici, hanno necessità di assumere farmaci indispensabili durante l’orario scolastico. Inoltre, in seguito a un confronto con istituzioni scolastiche, diabetologia pediatrica, pediatria di libcra scelta e Associazioni dei pazienti ha stabilito linee-guida specifiche su diabete giovanile e scuola.
Il documento raccomanda il coordinamento permanente di tutti gli attori coinvolti e a ciascuno affida un compito, fissando modalità precise per far sì che il diabete a scuola non sia più un entità sconosciuta e che l’alunno che vive questa condizione possa inserirsi senza difficoltà. Le linee guida infatti prevedono che la famiglia informi in modo chiaro, con un documentazione completa e certificata dal medico, l’istituto delle necessità del figlio o della figlia e che il personale sia preparato e disponibile a garantirne il rispetto. Fra i due poli deve agire in costante comunicazione il Servizio sanitario, con i medici di famiglia, i diabetologi, gli infermieri quando occorra. Aspetto non secondario del documento è il riconoscimento del ruolo delle associazioni dei pazienti, a cui si attribuisce la funzione e la capacità di identificare e segnalare l’esistenza di problemi e di suggerirne la possibile soluzione.
Se applicato fedelmente, il protocollo permette al bambino di assumere l’insulina durante le ore di scuola secondo le prescrizioni del medico, misurarsi la glicemia, alimentarsi in modo personalizzato, seguire in sicurezza tutte le attività scolastiche, essere assistito in caso di problemi di ipoglicemia e, last but not least, non essere più visto come un oggetto misterioso, ma soltanto come un allievo come gli altri che ha soltanto bisogno di qualche attenzione in più. Un esempio, quindi, quello toscano, al quale altre regioni potrebbero proficuamente ispirarsi.
Lorenzo Verlato
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