Anno 26 N°1 Gennaio – Marzo 2009

Diabetologia italiana a prova d’Europa
Come si cura il diabete in Italia? Possiamo rispondere “piuttosto bene”, se facciamo il confronto con quanto avviene negli altri Paesi d’Europa e negli Stati Uniti, cioè nelle nazioni comparabili con la nostra. Ce lo hanno detto, non senza soddisfazione, i rappresentanti della Associazione medici diabetologi nel presentare i risultati del loro consueto rapporto sull’assistenza in Italia, gli Annali Amd 2008.

Da questa analisi e dal suo raffronto con rilevazioni internazionali (come l’Eucid-European core indicators in diabetes), risulta che gli standard italiani sono elevati. Non si tratta certo di stilare classifiche -non stiamo parlando dei mondiali di calcio- ma di fare paragoni, ove possibile, per capire se il nostro sistema, caratterizzato da una capillare diffusione di centri diabetologici su tutto il territorio, funziona bene oppure no. La risposta, stando ai principali parametri utilizzabili, è positiva.

Per quanto riguarda il controllo della patologia, per esempio, si ricava che in Italia il 51,8% dei diabetici di tipo 2 ha un valore di emoglobina glicata superiore alla soglia raccomandata del 7% e quindi che circa il 50% si trova in una condizione di buon equilibrio glicemico. E’ un dato molto importante, anche perché, stando ai dati di Eucid, soltanto l’Irlanda e l’Olanda possono vantare risultati migliori, mentre in Francia si registra una situazione simile alla nostra e in Germania e Danimarca gli esiti non sono altrettanto favorevoli. Anche la frequenza dell’esame è soddisfacente: i diabetici italiani misurano l’emoglobina glicata almeno una volta l’anno (secondo le linee guida scientifiche, l’ideale sarebbe due volte) in oltre il 90% dei casi. Solamente francesi, olandesi, belgi e americani fanno di più.

Altri indicatori sono meno brillanti, ma non negativi. Il colesterolo “cattivo” Ldl è superiore al limite di 100 mg/dl nel 60% dei diabetici italiani di tipo 2: una percentuale certo lontana dal 16% irlandese o dal 33% danese, ma in linea con Francia, Austria, Svezia e Olanda e migliore della Germania (66%). L’Italia non è ai primi posti neppure nella categoria sovrappeso-obesità: il nostro 40% di obesi nella popolazione diabetica non è da considerarsi basso, ma Paesi come Francia, Svezia, Olanda, Scozia, Inghilterra, Germania e Irlanda sono meno virtuosi. I più “magri”, in media, sono belgi, austriaci, danesi e finlandesi.

Naturalmente, si può sempre fare meglio, e, anzi, si deve cercare di colmare lacune e superare difetti (per esempio, il 61% i pazienti ipertesi è distante dalle percentuali europee, che vanno dal 17% della Francia al 46% della Svezia). Ma si può correttamente concludere che lo scenario complessivo dell’assistenza diabetologica italiana è rassicurante.

Lorenzo Verlato

Il punto
Mal di scuola
Il pieno inserimento degli alunni con diabete non è ancora una realtà in tutta Italia: un sondaggio segnala difficoltà, carenze, discriminazioni, scarsa presenza delle istituzioni. Il presidente dei giovani diabetici Antonio Cabras invoca una “urgente presa di coscienza”

Indagine
La fondamentale figura del “caregiver”
Un’indagine GfK Eurisko dimostra che chi ha il diabete si cura molto meglio se, oltre che sul medico e sull’autocontrollo, può contare su una persona che gli stia vicino, lo consigli e lo conforti. E nella maggioranza dei casi questa persona è una donna

Aggiornamento
Un bisturi per il troppo grasso
Studi recenti hanno richiamato l’attenzione sulla possibilità di ottenere la guarigione del diabete di tipo 2 con interventi chirurgici mirati a una rapida e sostenuta riduzione del peso corporeo. Un’opportunità riservata ai grandi obesi, ma non priva di controindicazioni

Manuale di sana alimentazione
In cucina con il diabete
I consigli del dottor Mario Pupillo, Responsabile U.O. di Diabetologia e malattie metaboliche del P.O. di Lanciano

Ricette
Tempo, denaro e buona tavola: in tempi di crisi economica è possibile conciliare bilancio calorico e bilancio familiare? Con i piatti che vi proponiamo vogliamo dimostrare che si può mangiare sano e gustoso senza spendere troppo

Educazione Sanitaria
“A tavola con il diabete”
Giunge alla quinta edizione il manuale del diabetologo Franco Tomasi che illustra i principi della corretta alimentazione per chi ha il diabete, spiegando come si possa gestire bene la propria condizione anche imparando a conoscere e a scegliere i cibi da assumere