EDITORIALE
Prevenire costa meno
Gli alti costi della sanità sono un tormentone che ci affligge da anni: non senza motivo, d’altra parte, perché, se è vero che in materia di salute non è ammissibile essere tirchi, è bene evitare le spese inutili, gli sprechi, gli eccessi ingiustificati.
A maggior ragione oggi, in tempi di crisi, il tema della spesa sanitaria da tagliare resta di stretta attualità.
Il diabete, naturalmente, non è estraneo a questa problematica, poiché la sua cura comporta costi elevati e crescenti. Ce lo ricorda un recente studio dell’istituto specializzato Ims Health, riportato sulla rivista “Orizzonti” n. 23/2009
Il rapporto valuta innanzitutto l’aspetto economico del diabete e ci ricorda alcuni dati generali importanti: secondo la Banca Mondiale, per fronteggiare la patologia, nel mondo si spendono 400 miliardi di dollari; in Italia ciascun paziente costa al Servizio sanitario nazionale 2589 euro l’anno e, complessivamente, nel 2008 si sono spesi 216 milioni di euro per costi imputabili al diabete, con aumenti del 12-15% da un anno all’altro. Sono cifre sostanziose, che fanno di questa condizione uno degli oneri finanziari più pesanti per il sistema.
Ma la domanda da porsi a questo punto è: quanto di queste spese si potrebbe evitare con la prevenzione, riducendo il numero di nuovi casi di diabete e, ove la patologia sia già in atto, scongiurando l’insorgere delle complicanze, la cui cura è sempre assai costosa? E’ difficile fare un calcolo di questo tipo, ma è certo che, con corretti stili di vita (buona alimentazione e attività fisica regolare) e terapie di base mirate e osservate con scrupolo, si possono risparmiare forse addirittura milioni di euro di spese ospedaliere e ambulatoriali per rimediare ai danni d’organo causati dal cattivo controllo della patologia.
Gli alti costi del diabete non sono, insomma, ineluttabili: non sono l’insulina, i farmaci, gli strumenti per l’autocontrolloe men che meno l’informazione e l’educazione sanitaria gli elementi che fanno impennare le spese, ma gli interventi per curare le complicazioni gravi che possono colpire cuore, reni, occhi, piedi eccetera, ma che possono essere tenute lontane con un’efficace prevenzione. Non è un discorso nuovo, questo, ma vale la pena di ripeterlo in un momento in cui il ridimensionamento della spesa pubblica suona come un imperativo categorico. Non è un paradosso l’invito che rivolgiamo a chi amministra la sanità. Volete tagliare i costi del diabete? Allora spendete. Spendete in prevenzione. Alla fine avrete risparmiato. Avrete sborsato meno denaro e migliorato la salute delle persone.
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