EDITORIALE
Il federalismo del diabete
Si dice che l’Italia sia ormai avviata a passo sicuro sul sentiero federalista, che la porterà ad accentuare o a valorizzare (secondo i punti di vista) le specificità regionali. Che si compia o no questo più generale destino, intanto possiamo dire che un federalismo del diabete esiste già. Le statistiche ci dicono, infatti, che questa condizione di vita non è affatto presente in misura uniforme su tutto il territorio nazionale, ma privilegia, per così dire, le regioni meridionali, al punto da giustificare l’espressione “emergenza diabete nel Mezzogiorno”, evocata dal recente meeting di Rossano Calabro (Cosenza), Changing diabetes barometer South Italy workshop.
Il summit (patrocinato dalla Provincia di Cosenza, dai Comuni di Rossano e Corigliano Calabro, da Amd e Sid) ha posto decisamente l’accento su alcuni dati significativi quanto preoccupanti: se in Italia i diabetici sono oltre quattro milioni, ben 1,4 di questi si concentra in cinque regioni del Sud Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. In altre parole, se la percentuale di persone con diabete a livello nazionale è del 6,8-7% in quell’area sale all’8%.
Insomma, ancora una volta, purtroppo, il Mezzogiorno vive una condizione meno fortunata rispetto al resto del Paese e anche per il diabete si pone dunque una “questione meridionale”. E’ noto che le cause di questa patologia possono essere molte, ma sappiamo anche che parecchio si può fare per prevenirla. Probabilmente nel Mezzogiorno d’Italia ci sono ampi margini di intervento per rendere più efficace la prevenzione, colmando un probabile deficit di conoscenza e informazione. E’ ciò che pensano i diabetologi italiani, convinti che proprio lì sia particolarmente necessaria una campagna di sensibilizzazione della popolazione per correggerne i comportamenti: infatti, se è vero e assodato che l’obesità è uno dei principali fattori di rischio -oltretutto in inquietante espansione- far capire alle persone che “grasso non è bello” e che per vivere meglio è bene osservare uno stile di vita (sana alimentazione e attività fisica, anzitutto) che non favorisca il sovrappeso diventa fondamentale. A quanto pare, nel nostro Sud c’è particolare bisogno di una campagna del genere: ben venga quindi il Progetto Prevenzione diabete e obesità -voluto dalla Provincia di Cosenza e realizzato con la collaborazione scientifica di Amd- che proprio in quelle aree prevede iniziative di formazione per tutti gli operatori sanitari e di informazione alla popolazione, che passeranno anche per due punti cardine del territorio, le scuole e le farmacie. La strada è quella giusta, se servirà a risparmiare al Sud un tipo di federalismo del quale tutti faremmo volentieri a meno.
EVENTI
DAL 9 AL 12 GIUGNO LE ASSISE DEI DIABETOLOGI
Sid a congresso a Padova
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IL PUNTO
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