ASSOCIAZIONI – 3 DIABETICI ATTRAVERSANO LA MANICA

Dalle bianche scogliere di Dover

Quel braccio di mare che separa Regno Unito e Francia -che i britannici chiamano, forse un po’ troppo patriotticamente, English Channel, i francesi Manche e noi Manica- è stato recentemente teatro di una bella impresa sportiva da parte di nuotatori con diabete di tipo 1. Infatti, sei nuotatori, tre dei quali diabetici insulinodipendenti, si sono cimentati in una staffetta che richiede dalle 12 alle 17 ore, coprendo il percorso dalla costa inglese, tra Folkestone e Dover, a quella francese, tra Boulogne e Calais. L’evento (sponsorizzato da Animas) aveva un duplice obiettivo: raccogliere fondi per la Juvenile diabetes research foundation (Jdrf) e dimostrare sino a dove si può spingere un diabetico ben controllato e ben compensato. Sono riusciti a completare l’impresa, nelle fredde acque del Canale (15-18 gradi) in un ottimo tempo: meno di 13 ore e mezza.

Claire Ducan, Matt Cox e Mark Blewitt sono diabetici da più di dieci anni e avvezzi da tempo alla pratica sportiva (nuoto, corsa, ciclismo): si sono preparati per sette mesi e hanno portato a termine con successo la traversata utilizzando pompe di insulina impermeabili. La loro performance è stata presentata e raccontata da Claire Duncan all’ultimo congresso della Easd (European association for the study of diabetes) a Lisbona.

I loro commenti ricordano quelli che abbiamo ascoltato da tanti coraggiosi sportivi diabetici italiani, da Monica Priore a Marco Peruffo, a Paolo Cristofoletti. Dice infatti Mark Blewitt, capitano della squadra ed esperto nuotatore: “Noi siamo la dimostrazione che le persone con diabete possono davvero vivere la loro vita senza limiti”. Aggiunge Matt Cox: “Anche a mio figlio è stato diagnosticato il diabete: io voglio fargli vedere che non deve frenare i suoi obiettivi nella vita a causa del diabete e che noi possiamo impegnarci per ottenere esattamente tutto ciò che vogliamo”.

In Inghilterra si stima che i diabetici siano 2,6 milioni, dei quali circa 350mila di tipo 1 (di questi 25mila sono bambini). La Jdrf -a cui sono stati devoluti i fondi raccolti- è una importante associazione di volontariato impegnata nel sostegno alla ricerca per la cura del diabete di tipo 1 e delle sue complicanze: per saperne di più, si può consultare il sito www.jdrf.org.uk