Sport e diabete in sicurezza: su proposta della Federazione diabete Feder, piscine e palestre della regione offrono alle persone con diabete uno sconto del 20% e la presenza di personale informato, preparato e pronto a intervenire in caso di problemi come una crisi ipoglicemica. Un incentivo a fare attività sportiva sana e senza rischi.
Sappiamo da tempo che lo sport fa bene alla salute, a chi ha il diabete e a chi non ce l’ha. Oggi in Emilia Romagna, per chi convive con questa condizione, c’è la possibilità di farlo in sicurezza e persino con lo sconto. Tutto nasce da un’intesa tra Federazione diabete Emilia Romagna (Feder) e Uisp (Unione italiana sport per tutti) e coinvolge una settantina di piscine e palestre di tutte le province, un numero che sta peraltro rapidamente crescendo.
Le persone con diabete possono rivolgersi alla Federazione per avere informazioni e un coupon da presentare all’impianto sportivo Uisp aderente all’iniziativa: dichiarandosi diabetiche, avranno diritto a uno sconto del 20%, un incentivo benvenuto soprattutto in tempo di crisi. Ma non soltanto: nella struttura troveranno personale appositamente formato, che sa che cos’è il diabete, che presterà loro un’attenzione in più e sarà pronto a intervenire in caso di problemi (primo tra tutti, quello classico della ipoglicemia).
Feder è una federazione di 21 associazioni, fondata nel 2009, che riunisce al suo interno tutte le sigle nazionali dell’associazionismo legato al diabete, sia di tipo 1 sia di tipo 2. La sua presidente Rita Stara racconta così la genesi dell’iniziativa organizzata insieme con Uisp: “Noi volevamo avere nelle strutture sportive un ambiente favorevole alle persone con diabete, partendo dalla constatazione che di solito nelle palestre e nelle piscine non si sa che cosa sia il diabete e che molti diabetici non dichiarano la loro condizione. Nostri obiettivi sono sensibilizzare e informare la popolazione sulla patologia, sollecitare chi ha il diabete a manifestarsi, avvicinare il più possibile le persone con diabete allo sport e consentire loro di farlo in sicurezza”. L’accordo raggiunto con Uisp può dare un contributo prezioso al raggiungimento di queste finalità.
Tappa fondamentale del progetto è stata quindi, a partire dallo scorso autunno, la formazione degli operatori e degli istruttori, realizzata con l’ausilio dei medici dell’Ospedale Sant’Orsola Malpighi di Bologna: i diabetologi Giulio Marchesini Reggiani (direttore della Struttura dipartimentale di malattie del metabolismo e dietetica clinica) e Gabriele Forlani e il pediatra Stefano Zucchini, che in ottobre 2012 hanno impartito un corso sul diabete a una quarantina di operatori specializzati Uisp, laureati in scienze motorie, i quali a loro volta hanno formato responsabili di palestre e piscine sul territorio (circa duemila operatori). Si è creato così uno staff diffuso di persone con competenze adeguate ad accogliere le persone con diabete nei loro impianti. Gli operatori hanno a disposizione reflettometri, strisce e dispositivi di prelievo (forniti da Bayer), alimenti per far fronte tempestivamente a una ipoglicemia e soprattutto la capacità di riconoscerla al primo insorgere.
Certo è necessario che le persone con diabete si dichiarino. “Per me è fondamentale convincere le persone a dichiarare il proprio diabete -commenta Rita Stara- ed è importante dirlo anche in palestra. Dichiarare la propria condizione significa favorirne l’accettazione, avere maggiore consapevolezza e quindi una compliance migliore e anche un maggiore empowerment per sapersi gestire. Purtroppo ancora molta gente si nasconde. Gli adulti hanno spesso paura delle discriminazioni, per esempio sul lavoro, e hanno comunque sempre alle spalle una non accettazione del loro status. Per i ragazzi e gli adolescenti dipende molto dai genitori: quando questi accettano la situazione in maniera aperta, il bambino o il giovane vive molto meglio, ma molti invece non vogliono parlarne, sminuiscono il problema, si sentono in colpa oppure colpevolizzano l’intera società. In realtà dichiararsi favorisce una cura migliore”.
Il progetto è partito con palestre e piscine, cioè con le attività sportive più diffuse e raccomandabili. “Abbiamo cominciato con lo sport aerobico, sempre stato il più consigliato per chi ha il diabete -prosegue la presidente di Feder- Siamo partiti con le cose più facili, quelle più alla portata di tutti: si pensi che quasi tutti i bambini con diabete fanno nuoto. Stiamo parlando di persone che hanno un diabete compensato senza problemi particolari, che sono la maggioranza. Non chiedevamo qualcosa di specifico per la persona con diabete, ma il suo inserimento nell’attività normale che va bene per tutti, perché chi ha il diabete e un buon compenso metabolico è una persona che deve stare in mezzo agli altri ed è come tutti gli altri, bisognosa soltanto di un qualcosa in più. L’abbiamo ottenuto e, rispetto al buio che c’era prima, questa è una grande conquista”.
Ma il progetto non si ferma qui. Con il maggio di quest’anno ci saranno ulteriori sviluppi, perché la Regione Emilia Romagna, inizialmente soltanto patrocinante, diventerà partner attivo e permetterà di realizzare nuove iniziative: per esempio, estendere il programma ad altre discipline e ad altre società, dare il via a una formazione più strutturata degli operatori, creando spazi anche per attività fisica specifica per persone con diabete, anche con complicanze.
Rita Stara sottolinea anche un altro aspetto non secondario dell’iniziativa: l’apertura di rapporti tra il cittadino e le associazioni che avviene tramite la distribuzione dei coupon validi per lo sconto.
“Le persone con diabete in contatto con le associazioni oggi sono una piccolissima parte -osserva la presidente- ed è un peccato perché attraverso le organizzazioni di volontariato passano tante informazioni importanti, dai diritti del paziente all’educazione sanitaria. Con questo progetto si crea una prima comunicazione con chi non si è mai rivolto alle associazioni. Naturalmente, però, il coupon spetta a chiunque lo chieda, non c’è obbligo di iscriversi ad alcuna associazione, basta dichiarare di avere il diabete”
Per maggiori informazioni: www.federdiabete.emr.it