L’autocontrollo della glicemia

Uno degli obiettivi principali nella gestione del diabete, è quello di mantenere la glicemia il più possibile all’interno dell’intervallo di normalità nell’arco dell’intera giornata.

Per raggiungere questo fondamentale obiettivo, è necessario eseguire controlli domiciliari dei livelli di glucosio nel sangue, attraverso una serie di operazioni quotidiane che vanno sotto il nome di autocontrollo.
L’autocontrollo della glicemia è una pratica che fornisce, tanto al paziente quanto alla sua famiglia, gli strumenti adatti per:
− 
conseguire un adeguato compenso metabolico
− prevenire o rallentare l’insorgenza delle complicanze acute (chetoacidosi e ipoglicemia)
− prevenire o rallentare l’insorgenza delle complicanze croniche (retinopatia, nefropatia, micro e macro)
-angiopatia
Tutto ciò, nella pratica, si traduce in una migliore conoscenza della propria malattia, allo scopo di mantenere un’elevata qualità di vita riducendo al contempo i costi che comportala gestione del diabete.

A chi è consigliato l’autocontrollo della glicemia?
Anche se qualsiasi diabetico dovrebbe imparare a misurare la propria glicemia, l’autocontrollo glicemico è di fondamentale importanza per:
– i diabetici insulino-dipendenti o con diabete di tipo 1;
-le donne con il diabete in stato di gravidanza o che prevedono di diventarlo;
-
le persone con problemi renali;
– 
i soggetti con soglia renale per il glucosio anormale;
– coloro che assumono farmaci potenzialmente iperglicemizzanti o che soffrono di malattie che comportano un rialzo della glicemia oltre i valori di normalità;
− coloro che credono che un controllo rigoroso della glicemia contribuisca a monitorare in modo accurato il diabete, indipendentemente dal fatto di seguire una dieta e/o di assumere farmaci ipoglicemizzanti orali;
− i soggetti che facilmente vanno incontro ad ipoglicemia.

Come si esegue l’autocontrollo della glicemia
La misurazione dei livelli di glucosio avviene con l’ausilio di piccoli apparecchi elettronici, i glucometri, che analizzano in breve tempo i valori glicemici su di un piccolo campione di sangue.
In pratica, si preleva una piccola goccia di sangue da un polpastrello effettuando una piccola puntura con appositi pungidito; dopodiché la goccia di sangue viene posta sulla striscia reattiva (o sul sensore) del glucometro che, in pochi secondi, riporterà il valore della glicemia sul monitor.
I glucometri attualmente presenti in commercio, sono in grado di memorizzare i dati ed essere collegati al computer o al telefonino per elaborare statistiche sull’andamento dei valori di glucosio nel sangue nell’arco della giornata, analizzarne la variabilità nel tempo e permettere un miglior controllo della glicemia pre e post prandiale.
Allo stesso tempo, i glucometri di ultima generazione possono “comunicare” via wireless con i microinfusori per insulina, permettendo un’analisi accurata del valore glicemico in base all’insulina eventualmente infusa.

Come utilizzare i risultati
L’annotazione dei risultati e di altre informazioni inerenti la gestione della patologia è d’importanza fondamentale sia per il paziente che per il medico.
Solamente dall’attenta analisi e dalla discussione dei dati registrati ha, infatti, origine il “progetto terapeutico” più adatto.
Usare un diario giornaliero significa quindi annotare su un’agenda o sul proprio computer:
− i valori della glicemia
− i valori della glicosuria
− i valori della chetonuria, ( presenza di corpi chetonici nelle urine)
− le dosi assunte di insulina (o di altri farmaci ipoglicemizzanti orali)
− l’attività fisica svolta
− tutti gli altri eventi occorsi durante la giornata che sono rilevanti ai fini del diabete.

Autocontrollo: quando e quante volte
Di solito si suggerisce di eseguire l’autocontrollo glicemico prima e dopo ogni pasto e prima di coricarsi la sera; in totale, quindi, si tratta di sette controlli quotidiani.
È molto importante, però, rispettare sempre gli stessi intervalli di tempo.
Non sempre è necessario controllare l’intero profilo glicemico; lo si può fare con uno schema a “scacchiera”.
Influenza, raffreddore o altre indisposizioni, in aggiunta a stati di tensione emotiva,
possono alterare profondamente il livello glicemico.
Quando si è ammalati, è benedeterminare anche l’eventuale presenza di corpi chetonici nelle urine, onde evitarei possibili gravi rischi originati dalla presenza di tali sostanze circolanti nel nostroorganismo (chetosi o cheto-acidosi diabetica).

Autocontrollo: come cominciare e dove andare.
Per prima cosa rivolgersi al proprio medico curante o al diabetologo che studieranno, con voi e per voi, un adeguato programma di controlli.
Il programma di autocontrollo è di fondamentale importanza per la piena ed ottima collaborazione fra paziente diabetico e specialisti che lo hanno in cura.