I bambini con diabete sono di sicuro un argomento a parte: devono fare i conti con una diagnosi spesso stressante, con le reazioni dei familiari, con la capacità di imparare le caratteristiche della propria malattia e come conviverci al meglio. Di bambini ne avevamo già parlato, proprio perché – oltre al contesto domestico – è importante far conoscere anche un’altra situazione critica: la scuola.
La scuola è il luogo in cui i bambini trascorrono la maggior parte del loro tempo, dove devono confrontarsi con i compagni ignari e con il personale scolastico a volte poco preparato. I genitori possono diventare apprensivi e i bambini con diabete devono districarsi tra la terapia, le regole e le emergenze, fidandosi di chi è con loro nelle attività quotidiane. Per poter favorire l’inserimento scolastico di bambini e adolescenti con diabete, durante l’ultimo convegno della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica, ha preso il via un progetto di gestione integrata promosso da SIEDP assieme al Coordinamento tra Associazioni italiane di aiuto a bambini e giovani con diabete (AGDI) e all’Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO).
Le prime linee guida in merito al diabete e alla gestione scolastica di chi ne è affetto sono datate 2013 e si trovano in un documento redatto dal Coordinamento delle Associazioni insieme ai Ministeri della Salute e dell’Istruzione. In quell’occasione si stabiliva chi doveva agire e cosa doveva fare nell’ambiente scolastico sia in caso di emergenza sia nella normale gestione della terapia. Non bisogna infatti fare confusione su chi può e deve controllare la glicemia o iniettare l’insulina. Stesso discorso vale per la corretta gestione di una crisi ipoglicemica: è fondamentale sapere come comportarsi per evitare complicanze gravi.
Dopo tre anni, questo documento è stato finalmente recepito in modo formale da Abruzzo, Umbria, Calabria e Sicilia. Ma non basta: bisogna capire se funziona. Per questo è stato avviato il progetto promosso dalla società di diabetologia pediatrica insieme con altre realtà che si occupano di questo problema. Il comitato esecutivo che lo promuove è presieduto dal coordinatore scientifico Paola Pisanti del Ministero della Salute e composto da nove rappresentanti delle società e associazioni coinvolte. Coloro che hanno proposto e incentivato il progetto parlano della necessità di eliminare i disagi pratici e psicologici a cui sono sottoposti i bambini con diabete, in modo che ci possa essere una gestione serena da parte del bambino in un contesto positivo e sicuro. Anche la sanità italiana ne trae beneficio: una qualità migliore nella gestione del diabete giovanile in ambito scolastico permette di ridurre i costi, ma anche di alimentare un circolo virtuoso in cui la diagnosi e la fruizione delle cure siano sempre più ottimizzate.
A scuola bambini, genitori e personale scolastico hanno il diritto di sentirsi sicuri, protetti e tutelati quando c’è in gioco il diabete.
Eleonora M. Viganò
Fonte: Corriere della sera