Come diagnosticare il diabete gestazionale

Buoni consigli per le mamme
L’Associazione americana del diabete richiama l’attenzione sui particolari rischi legati alla gravidanza, un periodo delicato sia per chi ha il diabete sia per chi non ce l’ha. L’importanza dello screening

Il diabete gestazionale, condivide con il diabete di tipo 2 i medesimi presupposti
genetici e ambientali, ai quali si aggiunge il particolare assetto ormonale proprio della gravidanza  che di per sé predispone alla patologia. Una speciale raccomandazione viene perciò rivolta, nella linea guida, alle gestanti perché si sottopongano, assai precocemente durante la gravidanza, a una valutazione del loro equilibrio glicemico onde escludere la presenza di un diabete gestazionale, intendendosi con ciò qualsiasi forma di intolleranza al glucosio che insorga o venga riconosciuta per la prima volta durante una gravidanza.
Si calcola che, approssimativamente, il 7% di tutte le gravidanze, con una oscillazione ampia dall’1 al 14% in rapporto alla popolazione studiata e al tipo di test eseguito, sia complicato da diabete gestazionale. Inoltre, anche se tale condizione tende abitualmente a scomparire dopo il parto, le donne che ne sono affette hanno un’alta probabilità di contrarre il diabete di tipo 2 più tardi nel corso della loro vita. Ne deriva la necessità di sottoporre le donne che sono state affette da diabete gestazionale a uno screening per il diabete, secondo i criteri sopra enunciati, 6-12 settimane dopo il parto e a un successivo follow-up nel corso degli anni.
Lo screening del diabete gestazionale si svolge con modalità diverse da quelle previste per
il tipo 2 sopra descritte. Esso consiste in effetti in un minicarico di glucosio di 50 g, da eseguire fra la ventiquattresima e la ventottesima settimana di gravidanza. Valori di glicemia dopo un’ora superiori a 140 mg/dl ci dicono che ci troviamo -con l’80% delle probabilità- di fronte a un diabete gestazionale. In questo caso, è necessario proseguire nell’accertamento diagnostico eseguendo un test finale con un carico da 100 g e successiva valutazione della glicemia ogni ora per tre ore.
L’importanza di questa procedura di screening, spesso trascurata, risiede nei rischi che la presenza di un diabete gestazionale comporta sia per la madre sia per il figlio e, di conseguenza, nella necessità di sottoporre le donne affette a una adeguata terapia.
Possono tuttavia essere esonerate dallo screening le donne che corrispondono a tutte le seguenti caratteristiche:
• Età inferiore ai 25 anni
• Normalità del peso prima della gravidanza
• Assenza di diabete nei familiari di secondo grado
• Nessun rilievo precedente di una abnorme tolleranza al glucosio
• Nessun precedente di problemi ostetrici