CONCLUSIONI
L’incontro con i ragazzi e con gli educatori ci ha insegnato che non esiste una soluzione semplice ad un problema complesso come la gestione del diabete. Il nostro punto di partenza, l’attività fisica come complemento indispensabile alla terapia, all’autocontrollo ed alla dieta, non è una ricetta universale e da solo non è una proposta sufficiente a motivare una persona a gestire meglio la propira condizione. |
Noi però diamo la possibilità di provare attivià fisiche particolari e ci sforziamo di dare almeno la suggestione di quanto potrebbe giovare una buona attività fisica non solo al corpo ma anche allo spirito ed alla stima di noi stessi. Il supporto che abbiamo ricevuto con i ragazzi, anche noi come diabetici “senjor”, per rivirere e confrontare con gli altri la nostra storia di vita e di diabetici, è un compendio fondamentale per comprendere a tutto tondo la complessità dell’essere diabetici.
Fare un bilancio dei benefici che i ragazzi possono e potranno avere dall’attività sviluppata è quasi impossibile. I frutti, che tutti ci auguriamo, non possiamo quantificarli. Forse qualcuno grazie ai nostri suggerimenti sportivi adotterà comportamenti che miglioranno il suo metabolismo sviluppando solo tardivamente certe patologie? E’ una speranza. Intanto ci accontetiamo di lasciare ai ragazzi un buon ricordo ed una buona ispirazione.