Anche quest’anno, in occasione della scorsa Giornata Mondiale del Diabete si è svolto il concorso artistico “This is Diabetes” indetto da Ascensia, azienda globale specializzata nella cura del diabete.
Un’iniziativa benefica, già alla sua terza edizione, che sa unire arte e spirito creativo per portare consapevolezza sulla vita delle persone con diabete.
I vincitori del 2023
Il tema di questa edizione era quanto mai attuale e cruciale: l’accesso alle cure per il diabete nella vita reale (“Access to Diabetes Care in real life”).
Tantissime le immagini suggestive e le riflessioni importanti per questa giornata: l’edizione ha visto la partecipazione di ben 150 persone da 40 paesi in tutto il mondo.
Noi oggi vogliamo dare spazio proprio ai primi tre vincitori, a partire dalla prima vincitrice che ha portato avanti la bandiera italiana nel concorso
Monia Elhajjaoui ha infatti vinto il primo premio con il suo “La ricerca dell’equilibrio”, una suggestiva opera dove una persona surfa su un’onda composta di penne per le punture, accompagnata dalla scritta “Uno sforzo costante per trovare l’equilibrio tra le onde prevedibili e non del diabete”.
Ecco come Monia ha spiegato la sua opera:
“Il diabete è una questione di equilibrio. Si possono sperimentare alti e bassi, si possono ricevere gli strumenti e le conoscenze per navigare e rimanere a galla… ma a volte si può cadere e farsi male. Alcune onde saranno più grandi di altre, alcune prevedibili e altre improvvise. Anche quando vi fanno male le gambe e vi sentite esausti, dovete comunque resistere e rimanere sulla vostra tavola, sperando in onde più facili da surfare.”
La seconda classificata è Charlotte Kessler, dagli Stati Uniti, con la sua opera “Parched” che significa molto assetata, che descrive così:
“Sono stata ispirata dal mio viaggio con il diabete di tipo 1. La parola assetata ha avuto un ruolo fondamentale nella mia diagnosi: continuavo a ripeterla, attirando l’attenzione di mia madre, che poi ha analizzato la mia glicemia. Il valore era allarmante: 562 […]. Ho anche deciso di far risaltare i dispositivi sul mio corpo in bianco e nero. È un riflesso dei miei sentimenti contrastanti al riguardo: se da un lato sono orgogliosa della mia identità di tipo 1, dall’altro a volte mi sento insicura per la visibilità di questi dispositivi. […]. Quest’opera d’arte è il mio modo di condividere il mio viaggio unico con il diabete di tipo 1, catturando l’orgoglio, le insicurezze e la costante vigilanza che fanno parte della mia vita quotidiana.”
Il terzo premio, infine, è stato assegnato a Den Fanni, del Regno Unito. La sua opera “Hanno trovato il punto?”, un’immagine molto originale dove una persona scopre la propria pelle per fare l’iniezione, rivelando una mappa del globo cosparsa di puntini dovuti alle iniezioni.
Den racconta:
“Trasferirmi dall’Ungheria al Regno Unito 7 anni fa è stata un’esperienza che mi ha aperto gli occhi e cambiato la vita. La differenza tra le cure per il diabete che ho ricevuto in ogni Paese è stata enorme. Ha aperto completamente il mio mondo. Pertanto, la Terra e lo spazio sono stati alla base della mia fotografia. Volevo mostrare la realtà di come le diverse parti della Terra ricevano una quantità diversa di assistenza e cure per il diabete. Quando si parla di cura del diabete, penso prima di tutto alle iniezioni, all’insulina, alle punture sul dito, all’ospedale e ai farmaci, per questo l’iniezione è l’azione principale. I punti rossi e i lividi sulla pancia sono i segni delle iniezioni che rappresentano l’accesso alle cure per il diabete. Le aree con più punti indicano le località con un migliore accesso.”
Desideriamo ringraziare tutti coloro che hanno partecipato al concorso con le loro opere d’arte e fotografie, condividendo la loro storia sull’accesso alle cure per il diabete in tutto il mondo.
È stata un’edizione davvero ricca di contenuti originali e di esperienze da valorizzare.