A

ACETONE
Sostanza prodotta a seguito della demolizione degli acidi grassi.

Quando il corpo impiega i grassi al posto del glucosio per ottenere energia si producono alcuni prodotti, tra i quali l’acetone.
In caso si raggiungano elevati livelli di acetone nel sangue, l’alito assume un odore particolare (tipo frutta marcia) definito come ‘alito acetonico’.

ACETONURIA
Presenza di acetone nelle urine

ACIDI GRASSI
Costituiscono la riserva energetica principale del nostro organismo.

Quando l’insulina del sangue è troppo poca o quando non c’è sufficiente
glucosio nel sangue l’organismo brucia i grassi per produrre l’energia necessaria.
I materiali di scarto di questo processo sono i cosiddetti ‘corpi chetonici’.

ACIDOSI
Concentrazioni elevate di sostanze acide nell’organismo.

ACIDOSI LATTICA
Formazione di acido lattico in eccesso nel corpo.
Le cellule producono acido lattico quando usano il glucosio in carenza di ossigeno.

Se è presente in concentrazioni elevate, l’organismo ne risente sino ad arrivare ad uno stato di coma.

Cause dell’acidosi lattica possono essere malattie epatiche, renali e l’utilizzazione di farmaci ipoglicemizzanti orali contenenti fenformina.

ALBA o EFFETTO ALBA
Improvviso aumento della glicemia che si ravvisa nelle prime ore del mattino

ALBUMINURIA
Presenza nelle urine di un’elevata quantità della proteina albumina.

La presenza di elevate quantità di albumina nelle urine può essere il segnale di una disfunzione renale.

ALITO ACETONICO
Odore di acetone nell’alito, causato da elevate concentrazioni di corpi chetonici nel sangue

AMIDI
Alimenti costituiti da una grossa molecola risultato dell’aggregazione di tante molecole di glucosio.

L’amido è il costituente di molti alimenti quali le farine di mais, grano, del riso e delle patate.

ANALISI DELLE URINE
L’analisi delle urine consente di ottenere in modo semplice e non invasivo molte informazioni inerenti lo stato di salute. In particolare, per i pazienti diabetici si consiglia di effettuare, ad integrazione dell’autocontrollo della glicemia, l’analisi della glicosuria (glucosio nelle urine) e chetonuria (corpi chetonici nelle urine).
ANGIOPATIE
Malattie che riguardano i vasi sanguigni (vene, arterie, capillari), e che spesso possono riguardare i pazienti diabetici.

Si dividono in microangiopatie (malattie dei piccoli vasi ) e macroangiopatie (malattie dei grossi vasi).

ATEROSCLEROSI
Malattia che riguarda l’ostruzione dei vasi sanguigni ad opera di accumuli lipidici che causano l’inspessimento e l’indurimento delle pareti dei vasi.

AUTOCONTROLLO DELLA GLICEMIA
L’autodeterminazione della glicemia è un test di fondamentale importanza affinchè il paziente diabetico possa conoscere in ogni circostanza necessaria il livello del glucosio nel sangue.

Conoscere il proprio livello di glucosio aiuta il paziente a confermare l’attendibilità della sensazione di crisi ipo o iperglicemica e a renderlo maggiormente consapevole dei rapporti tra terapia insulinica, comportamento dietetico, attività fisica e andamento glicemico.

Il campione necessario per effettuare una determinazione glicemica viene generalmente ottenuto con un prelievo pressochè indolore di una minima quantità di sangue (generalmente sul polpastrello del dito): questa minima quantità di sangue viene poi analizzata tramite strumenti miniaturizzati che forniscono il risultato della glicemia capillare nel giro di pochi secondi.

Gli strumenti per l’autocontrollo di più recente produzione utilizzano una reazione elettrochimica per la determinazione del glucosio, e consentono di ottenere risultati affidabili e confrontabili coi sistemi di laboratorio.

C

C-PEPTIDE
Prodotto intermedio nella sintesi dell’insulina. Ricercare il livello di C-Peptide nel sangue significa ottenere una valutazione della quantità di insulina prodotta dal pancreas.

CAMPI ESTIVI
Detti anche ‘Campi di addestramento’. Sono soggiorni, generalmente per bambini o giovani diabetici, che, sotto la guida di diabetologi e personale specializzato, consentono ai nuovi diagnosticati di conoscere ed imparare a gestire la malattia diabetica.

CANCRENA
Morte dei tessuti, causata da insufficiente apporto di sangue, spesso aggravata da infezioni batteriche.

CAPILLARI
Piccoli vasi sanguigni che consentono di effettuare scambi di nutrienti, gas respiratori e scorie tra sangue e tessuti. Il diabete mal controllato può determinare deterioramento dei capillari e conseguenti danni d’organo.

CARBOIDRATI
Classe di alimenti, che, assieme a lipidi (grassi) e proteine, fornisce energia all’organismo.

I carboidrati assunti tramite alimentazione sono gli zuccheri (carboidrati semplici) e gli amidi (carboidrati complessi): l’organismo li trasforma principalmente in glucosio che è la molecola implicata nella maggior parte dei processi energetici.

CELLULE ALFA
Tipo di cellule presenti nel pancreas, in zone chiamate isole di Langerhans, la cui funzione primaria è di produrre e rilasciare l’ormone glucagone.

CELLULE BETA
Tipo di cellule presenti nel pancreas, in zone chiamate isole di Langerhans, la cui funzione primaria è di produrre e rilasciare l’ormone insulina.

CELLULE DELTA
Tipo di cellule presenti nel pancreas, in zone chiamate isole di Langerhans, la cui funzione primaria è di produrre e rilasciare l’ormone somatostatina.

CHETOACIDOSI
Grave situazione clinica che si verifica quando in mancanza di insulina, l’organismo comincia ad utilizzare massivamente gli acidi grassi per ottenere energia.

La degradazione degli acidi grassi causa un accumulo di prodotti di scarto, detti corpi chetonici, che, se presenti in concentrazione molto elevata, determinano una serie di effetti che portano allo stato di ‘coma chetoacidosico’.

La chetoacidosi è un emergenza clinica tipica del diabetico di tipo 1.

CHETONURIA
Presenza di corpi chetonici nelle urine.

COMA CHETOACIDOSICO
Stato di coma, causato dall’accumulo massivo di corpi chetonici nel sangue.

Il coma chetoacidosico è un emergenza clinica tipica del diabetico di tipo 1.

COMA IPEROSMOLARE
Stato di coma causato da una iperglicemia incontrollata che determina un grave aumento dell’osmolarità del sangue (sangue denso) e una marcata disidratazione.

Il coma iperosmolare è un’emergenza clinica tipica del diabetico di tipo 2.

COMA IPOGLICEMICO
Stato di coma causato dalla mancanza di un sufficiente livello di glucosio nel sangue che consenta all’organismo di fornire energia al cervello. Il mantenimento della glicemia al di sopra di un valore soglia è un processo indispensabile per una normale attività cerebrale.

Il coma ipoglicemico si può verificare sia nei diabetici di tipo 1 che nei diabetici di tipo 2, ed è generalmente causato da un inappropriato regime terapeutico a fronte di un limitato o ritardato introito energetico o di una consistente attività fisica.

COMA
Stato di incoscienza, simile a sonno profondo, che può essere causato sia da iper che da ipoglicemia.

COMPLICANZE
La vera spada di Damocle del diabetico sta nel rischio che la sua patologia possa degenerare nelle “complicanze”, spesso legate alla durata e al compenso metabolico. Gli organi bersaglio sono l’occhio, il rene, il sistema nervoso e ilsistema cardiovascolare.
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CONTROLLO METABOLICO
Si parla di buon controllo metabolico quando la glicemia viene mantenuta tra 80 mg/dL e 140 mg/dL durante tutto l’arco della giornata.

CORPI CHETONICI
Prodotti di scarto della demolizione degli acidi grassi.

Quando non c’è insulina o l’insulina non è sufficiente per bruciare il glucosio necessario, l’organismo deve bruciare i grassi per ottenere l’energia necessaria.
I chetoni si accumulano prima nel sangue e poi vengono eliminati con le urine.
Tra i corpi chetonici riveste particolare importanza la presenza di acetone, responsabile del cosiddetto ‘alito acetonico’
Contribuiscono a rendere acido il sangue, e se raggiungono concentrazioni elevate possono portare al cosiddetto ‘coma chetoacidosico’.

CURA DEL PIEDE
L’afflusso di sangue ridotto e la scarsa sensibilità determinate dalle complicanze vascolari del diabete, possono causare gravi danni alle estremità, soprattutto al piede.

Il diabetico deve prestare particolare attenzione alla cura dei piedi, cercando di evitare la formazione di vesciche, lesioni, infezioni.

Dopo il pediluvio bisogna ispezionare attentamente il piede per ravvisare eventuali ferite o unghie incarnite. E’ consigliato l’uso di calze di lana o cotone, di scarpe comode, possibilmente di cuoio.

Ai primi segnali di lesione cutanea è importante farsi visitare dal diabetologo.

D

DIABETE INSIPIDO
Malattia dell’ipofisi, differente per cause scatenanti dal Diabete Mellito.

Viene definito ‘diabete’ perché frequentemente gli ammalati presentano sintomi simili a quelli del diabete mellito: devono infatti urinare frequentemente, hanno spesso molta fame e sete, e provano senso di stanchezza.

Tuttavia non si riscontra nel sangue una concentrazione elevata di glucosio.

DIABETE MELLITO
Condizione patologica che si verifica quando l’organismo non è in grado di utilizzare il glucosio (zucchero) nella maniera dovuta.

La deficitaria utilizzazione del glucosio da parte dell’organismo, provoca un accumulo di glucosio nel sangue.

Chi consente all’organismo di utilizzare il glucosio è l’insulina, ormone prodotto dalle cellule beta del pancreas.

Si parla dunque di diabete quando l’organismo non riesce ad utilizzare efficaciemente il glucosio, a causa della ridotta funzionalità o della totale mancanza dell’insulina prodotta dal pancreas.

Il diabete viene classificato in due categorie principali: diabete di tipo 1, o insulino-dipendente, e diabete di tipo 2 , o non insulino-dipendente.

Il primo è caratterizzato dalla scomparsa quasi totale o totale dell’insulina prodotta dal pancreas: tale fenomeno è causato da un processo di autoimmunità che determina la distruzione delle cellule Beta del pancreas. Si manifesta generalmente all’improvviso ed ha un decorso drammatico se non viene prontamente curato con insulina.

Il secondo è caratterizzato da ridotta produzione o da produzione di un’insulina scarsamente efficace. Il paziente affetto da questo tipo di diabete riesce spesso a controllare la malattia con la dieta ed eventualmente con l’uso di farmaci. Solo nei casi di maggiore gravità si arriva ad utilizzare insulina.

DIABETE MELLITO INSULINO DIPENDENTE
Vedi Diabete Mellito di tipo 1
DIABETE MELLITO DI TIPO 2
Condizione molto più diffusa del diabete di tipo 1.

A differenza del diabete di tipo 1, in questo tipo di diabete il pancreas produce ancora insulina, ma l’insulina prodotta è comunque insufficiente o poco efficace per le necessità dell’organismo.

Il paziente affetto da questo tipo di diabete riesce spesso a controllare la malattia con la dieta ed eventualmente con l’uso di farmaci. Solo nei casi più gravi è necessario ricorrere alla somministrazione di insulina. I diabetici di tipo 2 sono generalmente soggetti adulti tendenti all’obesità.

DIABETE MELLITO NON INSULINO DIPENDENTE
Vedi Diabete Mellito di tipo 2

DIALISI
Metodo utilizzato per ripulire il sangue dalle scorie del metabolismo da effettuarsi quando il rene è gravemente compromesso nelle sue funzionalità.

Diabetici con gravi disfunzioni renali possono essere sottoposti a dialisi.