Negli ultimi anni si è assistito a un allarmante aumento della prevalenza del diabete di tipo 2 tra le donne in età riproduttiva. Non solo il numero di casi è in costante aumento, ma si è anche verificato uno spostamento verso un’età di insorgenza più giovane, sollevando preoccupazioni per la salute femminile: secondo diversi studi, infatti, le giovani donne sono particolarmente colpite da questa condizione, con un’incidenza più elevata rispetto ai loro coetanei maschi. Una diagnosi di diabete di tipo 2 durante gli anni riproduttivi ha un impatto significativo nella vita di una donna, in quanto si possono presentare diverse sfide nella gestione della malattia: possono presentarsi, infatti, difficoltà legate al ciclo mestruale, alla menopausa, alla disfunzione sessuale e all’infertilità. Oltre ai problemi specifici legati alla salute riproduttiva, le donne con diabete di tipo 2 durante questo periodo della vita affrontano difficoltà aggiuntive, come un maggiore distress da diabete, lo stigma sociale associato alla malattia e un rischio più elevato di malattie cardiovascolari, tutte problematiche che si presentano con maggiore frequenza nelle donne rispetto agli uomini affetti da questa condizione.
Tuttavia, nonostante l’evidente impatto del diabete di tipo 2 sulla salute delle donne durante gli anni riproduttivi, all’interno delle linee guida per la gestione della malattia vi sono molte lacune a questo riguardo: attualmente, infatti, le risorse dedicate alle donne con diabete di tipo 2 in questa fase della vita sono scarse, con una mancanza di percorsi assistenziali specifici e una ricerca limitata su questo argomento. In più, gli anni riproduttivi abbracciano diverse fasi di vita delle donne, dall’adolescenza alla prima metà dell’età adulta: eppure, finora gli studi si sono concentrati solo in momenti specifici della vita di una donna, come la pre-gravidanza o la menopausa, trascurando così altre importanti fasi di transizione, in cui le esigenze possono cambiare. Per colmare queste lacune e migliorare l’assistenza sanitaria per questa popolazione, è fondamentale esplorare in modo approfondito le esperienze, i punti di vista e le esigenze di salute delle donne con diabete di tipo 2 durante gli anni riproduttivi. Per questo motivo, recentemente è stato condotto uno studio qualitativo che ha indagato, attraverso interviste semi-strutturate, i bisogni, le esperienze e le opinioni relative alla salute riproduttiva e al benessere in generale di 36 donne con diabete di tipo 2 di età compresa tra i 20 e i 45 anni.
Identità personale e assistenza sanitaria su misura
Dall’analisi delle interviste è emerso come la convivenza con il diabete di tipo 2 sia percepita negativamente dalle donne coinvolte nello studio: in particolare, sono stati evidenziati diversi temi che riguardano la loro salute e la percezione della loro identità in relazione a questa condizione. Una delle principali preoccupazioni riguarda l’impatto del diabete sulla vita delle donne, in particolare per quanto riguarda la fertilità e la gravidanza: le intervistate hanno espresso timori riguardo alle potenziali complicazioni (“La fertilità è stata la mia principale preoccupazione poiché mi preoccupo di poter concepire“, dice una partecipante; “Se dipendesse da me, vorrei un secondo figlio, ma mio marito non lo vuole a causa del mio diabete… Mio marito dice ‘hai il diabete, e se il nostro secondo figlio fosse come il primo, che è nato prematuro”, anche lui ha paura, sono francamente spaventata“, riporta un’altra) e al carico emotivo che deriva dalla gestione della malattia in giovane età (“Avevo parecchia ansia nei confronti del diabete, perché era tutto sconosciuto per me. La terapeuta ha detto che a volte se i livelli di zuccheri nel sangue non sono controllati, puoi essere più incline alla depressione”, dice una partecipante). Inoltre, lo studio ha rivelato che le donne con diabete di tipo 2 possono sviluppare disturbi alimentari per gestire le risposte emotive associate alla malattia.
Un’altra questione sollevata dalle partecipanti riguarda l’assistenza sanitaria: le donne hanno lamentato il fatto che leloro esigenze specifiche non venivano prese in considerazione durante le visite, il che ha influenzato negativamente la loro fiducia e la loro fiducia nell’efficacia delle cure ricevute e hanno espresso il desiderio che il processo di cura riconoscesse e si occupasse dei loro bisogni di salute riproduttiva. (“[…]Penso che molti dei dottori con cui ho parlato siano stati molto schietti e non abbiano davvero tenuto conto del fatto che, sai, è spaventoso per le persone”, dice un’intervistata. “Abbiamo parlato di farmaci, abbiamo parlato di cambiamenti nello stile di vita, ma il medico non ha nemmeno menzionato il fatto che questo è stato un cambiamento incredibilmente significativo per qualcuno che, all’epoca, non aveva nemmeno 30 anni… qualcosa che in realtà è rilevante per la mia vita. Sono consapevole che potrebbe influire sulla mia salute sessuale in futuro”; e ancora: “La mia infermiera e la mia ostetrica erano troppo concentrate sul mio diabete piuttosto che sul mio benessere mentale e non offrivano molto supporto “).
Un’altra tematica molto importante è quella dell’identità e della percezione di sé: molte donne hanno riferito di provare vergogna e stigma a seguito della diagnosi di diabete di tipo 2, il che ha contribuito a nascondere la loro condizione nelle relazioni personali. Queste emozioni negative possono avere un impatto significativo sull’autogestione del diabete e sull’adesione al trattamento. (“Ci sono anche i giorni in cui ti ‘ti sei fatto questo… ‘è colpa tua’…“; dice una partecipante; “Penso di averlo detto [della diagnosi] a un paio di amici intimi, ma mi vergognavo davvero, quindi non l’ho detto a molte persone”).
In conclusione, lo studio ha evidenziato come le donne affette da diabete di tipo 2 spesso affrontino sfide uniche che riguardano la loro percezione e il modo in cui si relazionano ai ruoli che rivestono nella vita quotidiana, come partner, madre o collega: vivere con questa condizione può influire negativamente sulla loro identità e sulla fiducia nelle proprie capacità. Tuttavia, attualmente i sistemi sanitari non sono adeguatamente progettati per rispondere alle esigenze specifiche delle donne (soprattutto quelle più giovani), limitando così le opportunità di affrontare in modo completo la gestione del diabete: ecco perché è necessaria una maggiore consapevolezza e riconoscimento dei bisogni di salute riproduttiva di questa popolazione, in modo che tali aspetti possano essere inclusi nella routine dell’assistenza sanitaria e in programmi educativi.
A cura di Chiara di Lucente
Fonti:
Celik A, Sturt J, Temple A, Forbes A, Forde R. ‘No one ever asks about something that actually is relevant to my life’: A qualitative study of diabetes and diabetes care experiences of young women with type 2 diabetes during their reproductive years. Diabet Med. 2023 Mar;40(3):e15017. doi: 10.1111/dme.15017. Epub 2022 Dec 9. PMID: 36448267; PMCID: PMC10107676.
Thong EP, Codner E, Laven JSE, Teede H. Diabetes: a metabolic and reproductive disorder in women. Lancet Diabetes Endocrinol. 2020 Feb;8(2):134-149. doi: 10.1016/S2213-8587(19)30345-6. Epub 2019 Oct 18. PMID: 31635966.