L’attività fisica e il diabete: il ruolo dell’autocontrollo
Il diabete mellito tipo 2 (non insulino dipendente) comprende oltre il 90% di tutti i casi di diabete mellito. Esso colpisce oltre il 3% della popolazione nei paesi occidentali ma si calcola che un numero uguale di casi siano soggetti predisposti o intolleranti al glucosio o già diabetici non diagnosticati.
Il numero dei casi di diabete mellito tipo 2 è in costante crescita nel mondo di anno in anno. Esso è gravato da una mortalità elevata per malattie cardiovascolari e costituisce un capitolo importante nell’ambito della spesa sanitaria nazionale. Per questo motivo in base alle stime sulla sua diffusione epidemica nei prossimi anni, vi potrebbe essere un vero e proprio problema di salute pubblica rappresentando un’emergenza sanitaria anche in rapporto alle limitate risorse economiche disponibili.
Per questo motivo una campagna di prevenzione del diabete mellito di tipo 2 dovrebbe essere realizzata dai governi alla luce dei convincenti dati della letteratura. Infatti numerosi studi epidemiologici, osservazionali e di intervento effettuati su grandi numeri e durati numerosi anni hanno dimostrato che il diabete mellito di tipo 2 può essere prevenuto nei soggetti a rischio semplicemente attraverso l’acquisizione di stili di vita idonei che tengano conto di una corretta alimentazione e di un incremento del dispendio energetico da attività fisica aerobica.
dott. Gerardo Corigliano, presidente dell’A.N.I.A.D.