Il giro del mondo con il diabete

 

Claudio Pelizzeni ha un sogno nel cassetto: girare il mondo senza prendere aerei. Un bellissimo progetto che è diventato realtà il 4 maggio. Claudio è un ex bancario, appassionato di viaggi e – ancora più importante – è affetto da diabete 1 da 24 anni. Claudio è determinato e non vede la sua malattia come un ostacolo: si tratta di un elemento in più con cui fare i conti durante il viaggio. Un limite superabile quindi, che rende Claudio un esempio per molti. Senza dover arrivare all’estremo di un giro del mondo, molti pazienti possono ritrovarsi in Claudio e capire che tutto – o quasi – è possibile, proprio come per le persone che invece il diabete non l’hanno. Si tratta di uno stimolo molto forte a fare, sperimentare, buttarsi in attività sportive e in imprese che richiedano un approccio fisico, perché il paziente diabetico non deve stare fermo. Certo, è doveroso ricordare che durante questo viaggio – che è quasi una missione – Claudio sarà assistito e monitorato in modo costante da Stefano Genovese, responsabile dell’Unità di Diabetologia e malattie metaboliche dell’Irccs MultiMedica di Sesto San Giovanni.

Questa esperienza, battezzata “TripTherapy”, avrà come destinazione finale l’Australia e per arrivarci Pelizzeni dovrà affrontare un tragitto di circa 48 mila chilometri, attraversando 14 Paesi per una durata prevista di 8/9 mesi. Il viaggio procederà verso Est: Ucraina, Mosca e quindi Pechino con la transiberiana. A quel punto si andrà a sud con Tibet, Nepal e India. Con la Thailandia Claudio si sposterà verso il sud est asiatico per poi avvinarsi alla meta attraverso l’Indonesia. Uno strappo in barca sarà quello di cui avrà bisogno per raggiungere il punto di arrivo. La scelta di non utilizzare aerei è dovuta proprio al significato della sua impresa: «vorrei riappropriarmi delle distanze – spiega Pelizzeni – attraversare i confini, osservare le culture e le popolazioni entrando in contatto profondo con le realtà locali e dimenticate. Con il viaggio vorrei mostrare i possibili miglioramenti dovuti a una vita sana e in movimento. Affronterò problemi comuni come la gestione delle scorte di insulina e la loro conservazione, il monitoraggio dei valori glicemici e la scarsa igiene nei Paesi più remoti».

Non si tratta quindi di una missione impossibile per pochi eletti, ma di un progetto a budget ridotto, circa 15 euro al giorno, e con problemi sanitari inclusi. Claudio spera ovviamente nel sostegno di qualche sponsor: il viaggio non sarà infatti privato, ma condiviso grazie a un video blog (con clip video di 2/3 minuti ogni tre giorni) e a un sito che conterrà approfondimenti sull’itinerario, sulla gestione del diabete e i diversi parametri clinico-scientifici raccolti nel viaggio. Il messaggio di Claudio è chiaro e deciso: realizzare un sogno affrontando e superando ogni difficoltà, migliorare la propria salute grazie a una vita attiva e piena.

Eleonora M. Viganò

Fonte: Healthdesk