Il documento è il primo esempio di collaborazione proattiva tra Istituzioni Ministeriali e Associazioni di volontariato sul problema del diabete a scuola.
Il diabete mellito di tipo 1 (DM1) è una delle più frequenti malattie croniche dell’infanzia, con un’incidenza di 6-10 casi per 100.000 ogni anno nella fascia di età 0-14 anni e di 6-7 casi per 100.000 ogni anno tra i 15 e i 29 anni.
Il diabete mellito di tipo 1 porta alla distruzione da parte del sistema immunitario delle cellule beta del pancreas che producono insulina, la quale deve quindi essere assunta in terapia più volte al giorno. La scuola è la seconda casa di un bambino e quindi il luogo dove i più piccoli devono sentirsi a proprio agio, il più possibile. Questa istituzione deve conoscere il diabete di tipo 1, i rischi e gli accorgimenti per prevenirli, quali sono le procedure da attuare in caso di eventuale emergenza, e quali sono le possibili influenze del diabete sulla quotidianità scolastica. Tuttavia, ad oggi in Italia non esiste per bambini e adolescenti con diabete di tipo 1 un piano di accoglienza e gestione integrato e concordato tra i diversi operatori del settore scolastico, che quindi resta una necessità da perseguire per tutelare il diritto allo studio, alla salute e al benessere all’interno della scuola.
Il progetto del Coordinamento tra le Associazioni Italiane Giovani Diabetici (AGDI) ha promosso la stesura di un documento di riferimento per l’accoglienza e l’assistenza del bambino con diabete a scuola, che rappresenta il primo esempio di collaborazione proattiva tra Istituzioni Ministeriali e Associazioni di volontariato nell’ambito della problematica del diabete a scuola. L’attenzione a questo tema e l’elaborazione del progetto rispondono alle varie sollecitazioni dei genitori che pervengono alle istituzioni ministeriali, alle istituzioni scolastiche e sanitarie, agli enti locali e al volontariato stesso. L’insieme di strategie e raccomandazioni presenti nel documento è il risultato finale del comune lavoro di riflessione e di confronto fra AGDI, istituzione ministeriale (Salute e Scuola), referenti regionali, referenti della scuola, diabetologia pediatrica e pediatria di libera scelta, e richiamano tutti gli interlocutori sulla necessità di definire un piano condiviso di accoglienza per garantire le migliori condizioni di “normalità” e permanenza in ambito scolastico, in condizione di sicurezza.
“Sono convinta che questo documento strategico, oggi presentato, potrà essere un valido strumento per promuovere l’attivazione a cascata di interventi ben fatti e coordinati e che possa rappresentare una risposta efficace per far sì che venga superata la settorialità degli interventi al fine di promuovere un’azione coordinata e perfettamente in armonia tra i vari interlocutori” commenta Paola Pisani, Presidente Commissione nazionale diabete del Ministero della Salute. “Il documento vuole essere un aiuto perché la Scuola possa svolgere al meglio il suo ruolo, sia sotto il profilo della crescita psicologica sia sotto quello della assistenza e della vigilanza, fornendogli quelle informazioni necessarie per diffondere una migliore e corretta cultura diabetologica pediatrica”.
Raccomandazioni specifiche in aiuto per il raggiungimento della piena integrazione dell’alunno con diabete nel suo ambito relazionale:
- aumentare la consapevolezza sociale sul diabete, nei contesti scolastici, educativi, formativi al fine di evitare discriminazioni e preclusioni personali;
- è indispensabile non discriminare i bambini e gli adolescenti con diabete, evitando atteggiamenti negativi, di pietismo, di diffidenza o di paura nell’assumersi determinate responsabilità. Alla base di molte chiusure, così come di atteggiamenti ansiosi e preoccupati, c’è la scarsa conoscenza del diabete;
- garantire al bambino, adolescente e giovane una vita scolastica, sportiva, relazionale e sociale identica ai propri coetanei senza diabete;
- implementare un modello di gestone integrata con condivisione di responsabilità fra tutti i partecipanti definite all’interno di un protocollo operativo condiviso (sanità, scuola, famiglia, ecc…) basato su certificazioni, sul piano individuale di trattamento e sulla presa in carico del bambino, adolescente e giovane;
- aiutare la scuola a svolgere al meglio il suo ruolo, sia sotto il profilo della crescita psicologica sia sotto quello della assistenza e vigilanza attraverso i team specialistici e la medicina territoriale che garantiranno la loro disponibilità per incontri di formazione con i dirigenti scolastici e gli insegnanti o altro personale che seguono un alunno con diabete;
- favorire “l’azione di rete” sul territorio tra centri di diabetologia pediatrica di riferimento regionale, centri periferici, distretto, pediatria di comunità e medicina scolastica (lì dove presenti), pediatri di libera scelta, la scuola, il comune, la famiglia, l’associazione;
- è importante che gli insegnanti, previo consenso dei genitori, siano informati se un alunno è affetto da diabete, soprattutto quando frequenta il nido d’infanzia, la scuola dell’infanzia, la primaria e la secondaria di primo grado.
- sostenere i familiari nella gestone del bambino, adolescente e giovane con diabete nel percorso di inserimento a scuola a seguito diagnosi di diabete mellito;
- istruire gli operatori socio-sanitari, gli insegnanti e gli istruttori sportivi e sensibilizzare i colleghi di lavoro su come prevenire, riconoscere e trattare le eventuali situazioni di emergenza.
Alessandra Gilardini
Fonte: AGDI Senato.