“Il diabete c’era, in tutti i momenti importanti della mia vita”. E’ questo il filo conduttore che riunisce, come in cordata durante il trekking, i diabetici di tutte le età.
Affrontare questo compagni di viaggio di una intera vita, a volte scomodo, e renderselo amico è il senso che si trova nel Diabetrek, una delle iniziative annuali promosse da A.D.I.Q. nate per condividere non solo la passione della montagna ma anche l’impatto della malattia sulla vita di tutti i giorni.
Quest’anno il campus sportivo è stato ospitato nella splendida cornice dell’Umbria, a Civitella D’Arna: una tre giorni, dal 23 al 26 settembre, improntata su ‘La cura di sè’ in cui confrontarsi sul diabete e ascoltare i racconti degli altri diabetici, tra una pausa e l’altra delle escursioni. A scandire il programma delle giornate il gruppo di alpinisti esperti di A.D.I.Q.e le parole di Natalia Piana e Giannermete Romani, che con delicatezza hanno condotto il dialogo e lo scambio di emozioni nel raccontare il significato della malattia, diverso ma molto simile per ognuno dei partecipanti. Da Diabetrek tutti si aspettano molto: vivere lo sport, imparare qualcosa di nuovo sull’alimentazione e la gestione della malattia, e soprattutto di iniziare o consolidare un’apertura verso il proprio stato di salute, senza drammi e senza vergogna.
Diabetrek è come il seme che Natalia e Gian hanno regalato al termine dell’appuntamento, con la promessa di tutti di piantarlo e prendersi cura di ciò che nascerà.
Questi i commenti di chi ha partecipato al campus di quest’anno.
“Non vorrei che finisse mai….Emozioni su emozioni, sempre più forti, mi sento felicissima, carica più che mai!! Grazie!! (è poco) ma veramente grazie di cuore a tutti, io spero che tutto questo non finisca qua, ma di poterci rivedere, incontrare, sentire ancora tutti quanti per stare insieme e guardarci ancora negli occhi. Vi voglio bene e vi porterò sempre con me!!”
“Che dire?? Mah! Non è proprio semplice trovare le parole al fiume di emozioni che ha fatto scorrere questo pezzettino di vita! Si è frantumata la corazza ed è uscito tutto quello che può essere condiviso con queste persone splendide! Quanta gioia, quanti batticuore, quanti sguardi, quanto amore in questa stanza piena di luce, sguardi, sorrisi, lacrime! Abbiamo visto la nebbia e il sole, abbiamo sentito la pioggia bagnarci le spalle e il sudore scendere lungo la schiena. Abbiamo attraversato colline, sentieri, monti, città splendide. Ci siamo messi a nudo l’anima e abbiamo raccolto tutta l’energia della vita, dell’essenza dell’essere!”
“Mi è piaciuto molto vedermi con gli occhi degli altri e constatare che i grossi blocchi nel trasmettere le mie emozioni sono un ricordo non molto lontano. Un grazie enorme a tutti voi!!”
“Vado via più forte, ringraziando chi organizza, chi crede in questo tipo di rapporti che sono quelli veri anche quando i gesti sono semplici: chiedere ‘come va?’ oppure ‘che glicemia hai?’ mi riempiono di felicità…e poi ascoltare, raccontare, trovarsi a parlare di cose che non trattano di diabete come semplici amici…Anzi, di più: scoprire che si può ancora piangere, senza vergogna, senza l’assillo di essere forte e doverlo dimostrare a tutti, calare la maschera e dire ‘IO sono così’. Mi sono sentito capito ma mai giudicato. E poi spronarci l’uno con l’altro nella consapevolezza che siamo meno soli, più forti, più umani allo stesso tempo, compagni in trincea per cercare di difenderci da un domani che a volte fa paura. La vita è unica (purtroppo!), andiamo a prendercela!!!!”
“Ora mi sento più leggero anche se un po’ timoroso di ciò che accadrà nella quotidianità. Questo campo è stato saporito come le zuppe che abbiamo mangiato, fatto di gusti forti ma armoniosi: i nutrienti siete stati voi, cari compagni di un viaggio che è già iniziato prima che io fossi con voi e spero di proseguire. Vi ringrazio personalmente per l’accoglienza e l’apertura nei miei confronti. Ringrazio in particolare gli organizzatori che hanno realizzato questa possibilità.”
“Quest’anno ho vissuto queste giornate con una consapevolezza diversa. Una consapevolezza su come gestire il diabete ma soprattutto le relazioni, il mio corpo nel mondo, io nel mondo. Forse un posto nel mondo c’è anche per me. Dare un senso, comprendere i valori, non solo quelli della glicemia. E anche se domani non sarà sempre meglio, domani sarà un giorno nuovo, da affrontare per imparare ancora e sviluppare e approfondire il giorno precedente. Forse il diabete è solo un mezzo, una corda che ci ha permesso di incontrarci come gruppo. E allora per fortuna che c’è il diabete. Avere obiettivi, rafforza. La montagna, con I suoi tempi, i suoi spazi, i suoi paesaggi, le sue salite, mima la ricerca di ogni essere umano. Che ricerca il sole sulla cima, raggiunta grazie al sostegno personale cresciuto e forte per merito di un gruppo. Una cordata.”
“Il sole ci saluta, l’aria più leggera. Il diabete c’è ma è sempre meno nemico, perchè è il volto e gli occhi di tutti voi. Non voglio che nessuno molli, che nessuno un giorno si svegli senza avere più la forza di amarsi. Per questo, nei momenti più difficili, ripensate ai sorrisi, alle lacrime, ai cori, alle camminate, all’aerobica e lasciatevi cullare dal pensiero che tanto amore ci avvolge.”
“E’ cominciato tutto con la semina vera e propria…Il legame è ormai consolidato, le radici sono più forti, mi sento in famiglia. C’è ancora tanto da fare e da imparare ma siamo sulla buona strada! Il diabete ci ha fatto conoscere, ma sono certa che ci saremmo scelti comunque. Emozioni, conoscenza di sè, scambio di informazioni, stimoli, energia, amicizia, natura, attività fisica, voglia di esserci, di imparare…questo è per me il Diabetrek! Il diabete io non lo vedo più, vado oltre.”