carboidrati contenuti nella frutta, verdura, pane, cereali, latte e derivati, dolci e prodotti dolcificanti rappresentano il primo problema di gestione della glicemia nelle persone con diabete di tipo 1, che non producono l’insulina necessaria a diminuire gli zuccheri nel sangue, e con diabete ti tipo 2, dove il problema è legato alla resistenza all’insulina. Eppure, la diminuzione dei carboidrati nella dieta quotidiana non è uno stile di vita diffuso tra le persone con diabete. Le stesse linee guida alimentari non considerano una dieta a basso contenuto di carboidrati tra i primi interventi di prevenzione e gestione della malattia.
Un nuovo studio dell’Università dell’ Alabama a Birmingham, pubblicato su Nutrition, afferma che una dieta a basso contenuto di carboidrati dovrebbe essere tra i primi interventi adottati per la gestione del diabete di tipo 1 e 2, nel primo caso in combinazione con la terapia insulinica. Il lavoro, condotto da un gruppo di 26 medici e ricercatori nutrizionisti, è una revisione dei dati in letteratura sugli effetti di una dieta con pochi carboidrati nel trattamento di diabete e altri disturbi metabolici. I dati sono riassunti in 12 punti e si contrappongono al fallimento che dimostrano le diete a basso contenuto di grassi nel migliorare condizioni quali obesità, rischio cardiovascolare e lo stato di salute in generale. L’ulteriore vantaggio di adottare una dieta povera di carboidrati nella gestione del diabete è dato dall’assenza di effetti collaterali che si presentano, invece, con i farmaci di uso comune per questa malattia.
Nei 12 punti dello studio, gli autori sottolineano come i nuovi casi di diabete di tipo 2 e di obesità siano aumentati di pari passo con il consumo di carboidrati. Se si vuole perdere peso, la dieta povera di carboidrati risulta essere la migliore. Le persone con diabete di tipo 2 apprezzano questa dieta allo stesso modo, se non di più, rispetto ad altre diete. Meno carboidrati porta a meno grassi nel sangue, più colesterolo buono e miglior controllo glicemico, tutti fattori legati al rischio di disturbi cardiovascolari. Infine, le persone con diabete che seguono una dieta con pochi carboidrati diminuiscono anche l’assunzione di farmaci per il diabete e i relativi effetti collaterali che ne possono derivare.
“Il diabete è una malattia di intolleranza ai carboidrati”, sostiene Barbara Gower, uno degli autori dello studio. “Ridurre i carboidrati è un trattamento ovvio. Era l’approccio standard prima che l’insulina fosse scoperta ed è, infatti, praticata con buoni risultati in molte istituzioni. La resistenza del governo e delle agenzie sanitarie private è molto difficile da capire. …Per molte persone con diabete di tipo 2, le diete a basso contenuto di carboidrati sono un vero toccasana”.
Gli autori aggiungono anche cautela alle loro affermazioni, sostenendo che la dieta sia prescritta e seguita insieme ad uno specialista, e soprattutto nelle persone con diabete di tipo 2 già in trattamento con terapie antidiabetiche, è fondamentale che le dosi della terapia vengano diminuite gradualmente in modo da evitare pericolosi abbassamenti di glicemia.
Alessandra Gilardini
Fonte: Nutrition