L’operatore socio sanitario: era questo il desiderio di un giovane disoccupato con diabete. Un lavoro che richiede la presenza anche durante le notti, spesso faticoso, difficile, ma comunque senza nessuna controindicazione per questa persona, che avrebbe potuto svolgerlo esattamente come chi il diabete non lo ha, secondo quanto stabilito dallo specialista. Il medico incaricato della visita per stabilire l’idoneità – tuttavia – ha deciso di escluderlo. La vicenda si è verificata a Modena dove il medico ha scelto senza tener conto di analisi, accertamenti e opinione del diabetologo. «La limitazione in effetti mi ha automaticamente escluso dal bando – dichiara l’aspirante operatore socio-sanitario – che prevedeva anche la disponibilità ad effettuare turni di notte. Ho bisogno di lavorare, sono stanco di queste assurde discriminazioni ed ecco perché mi sono rivolto alla Federazione Diabete Giovanile».
La Federazione ha risposto che si tratta di un atteggiamento diffuso di discriminazione in Italia. Chi ha il diabete viene spesso considerato a rischio. Questa convinzione è falsa e lo dimostra la comunità scientifica a livello internazionale. Il diabete deve essere gestito correttamente: solo così non si avranno problemi di sorta. I diritti di chi ha il diabete devono essere gli stessi di chi non lo ha. «Questo giovane ha tutte le carte in regola per lavorare, di giorno o di notte – dice Antonio Cabras, presidente della Federazione –. Tra l’altro svolge anche attività agonistica ad alti livelli ed ecco perché è stato già presentato un ricorso contro questa discriminante posizione del medico competente che si è dimostrata sorda ad ogni evidente confutazione scientifica».
Fonte: Il resto del Carlino