Domande sull’automonitoraggio della glicemia

Provate a rispondere a queste dieci domande “a tutto campo” sul diabete: potrete così misurare le vostre conoscenze e scoprire quali lacune vi sono nella vostra informazione sanitaria. 

1) L’automonitoraggio glicemico permette al diabetologo di:

a) Avere delle verifiche periodiche della adeguatezza dello schema terapeutico e/o alimentare in atto 

b) Identificare situazioni a rischio (es. ipoglicemie non avvertite) 

c) Entrambe le precedenti 

2) L’automonitoraggio glicemico permette al diabetologo di:

a) Operare eventuali cambiamenti della terapia in atto in maniera mirata 

b) Instaurare un rapporto di collaborazione con il paziente nella gestione della malattia 

c) Entrambe le precedenti 


3) L’automonitoraggio glicemico permette al paziente diabetico di:

a) Avere un riscontro periodico dell’andamento delle proprie glicemie 

b) Prendere coscienza della propria capacità di gestire la malattia, in collaborazione con il diabetologo 

c) Entrambe le precedenti. 

4) L’automonitoraggio glicemico permette al paziente diabetico di:

a) Aggiustare il dosaggio della terapia insulinica in relazione a pasti, attività fisica etc. 

b) Gestire in maniera adeguata situazioni a rischio (es. malattie intercorrenti, ipoglicemie, etc.) 

c) Entrambe le precedenti 

5) Il diabetico di tipo 1 dovrebbe misurare le glicemie:

a) Almeno 4 volte al giorno in condizioni normali, quante volte necessario in condizioni di squilibrio glicemico o in corso di malattie intercorrenti fino alla risoluzione della scompenso. 

b) Almeno 3 volte al giorno in condizioni normali, 6 volte al giorno in condizioni di squilibrio glicemico o in corso di malattie intercorrenti fino alla risoluzione della scompenso. 

c) Almeno 4 volte al giorno sia in condizioni normali, che di squilibrio glicemico o in corso di malattie intercorrenti. 

6) Il diabetico di tipo 2 in trattamento insulinico associato o meno ad antidiabetici orali dovrebbe misurare le glicemie:

a) Almeno 3 volte al giorno in condizioni normali, 6 volte al giorno in condizioni di squilibrio glicemico o in corso di malattie intercorrenti fino alla risoluzione della scompenso. 

b) Almeno 4 volte al giorno per almeno 4 giorni la settimana in condizioni normali, tutti i giorni in condizioni di squilibrio glicemico o in corso di malattie intercorrenti fino alla risoluzione della scompenso. 

c) Almeno 4 volte al giorno in condizioni normali, quante volte necessario in condizioni di squilibrio glicemico o in corso di malattie intercorrenti fino alla risoluzione della scompenso. 

7) Il diabetico di tipo 2 in trattamento con antidiabetici orali dovrebbe misurare le glicemie:

a) Almeno 1 volta al giorno a giorni alterni durante la settimana in condizioni normali, tutti i giorni in condizioni di squilibrio glicemico o in corso di malattie intercorrenti fino alla risoluzione della scompenso. 

b) Almeno 4 volte al giorno per 1 giorno alla settimana in condizioni normali, quante volte necessario in condizioni di squilibrio glicemico o in corso di malattie intercorrenti fino alla risoluzione della scompenso. 

c) Almeno 2 volte al giorno in condizioni normali, fino a 4 volte al giono in condizioni di squilibrio glicemico o in corso di malattie intercorrenti fino alla risoluzione della scompenso. 

8) L’automonitoraggio in continuo della glicemia è:

a) Una nuova metodica che permette la misurazione continua della glicemia per 24-48 ore, tramite speciali cateteri impiantabili nel sottocutaneo, utilizzabile in particolari situazioni (es. diabete in gravidanza, identificazione di ipoglicemie silenti etc.). 

b) Uno schema di automonitoraggio che prevede un aumento della frequenza giornaliera delle misurazioni della glicemia capillare in particolari situazioni (es. preparazioni ad interventi chirurgici, diabete in gravidanza…). 

c) Un particolare atteggiamento patologico di pazienti diabetici con sindrome ansioso-depressiva che sono portati ad una eccessiva misurazione giornaliera delle glicemie per sentirsi più tranquilli. 

9) L’ AST (Alternative Site Sampling) è una metodica:

a) Che prevede il prelievo per la misurazione della glicemia in sedi alternative ai polpastrelli (cute dell’avambraccio, del dorso della mano), meno sensibili. 

b) Che prevede il prelievo dai polpastrelli nelle parti laterali, meno sensibili.n riduzione della sensibilità dei piedi, ulcere o altre lesioni, cardiopatia ischemica. 

c) Che prevede il prelievo alternativamente da 2 diversi glucometri, per verificarne periodicamente la taratura. 

10) La NCS (Nerve Confusing System) è una metodica:

a) Che prevede la diminuzione della sensazione dolorosa della puntura tramite stimolazione tattile con particolari puntali delle penne pungidito. 

b) Che prevede la deviazione dell’attenzione cosciente del paziente dalla puntura da parte di una seconda persona (parente, amico). 

c) Che prevede la diminuzione della sensazione dolorosa della puntura tramite stimolazione tattile con la punta della lancetta pungidito.
Per approfondire le tue conoscenze su questo tema e per trovare una risposta a tutte le tue domande consulta questa sezione.