Questa intervista inizia al contrario, con la risposta all’ultima domanda che abbiamo fatto a Giulia e Jessica de Le zuccherine.
“Qual è un messaggio che vorreste lasciare a chi leggerà questa intervista?”
J: “Non pensare a quello che hai intorno, solo a chi e cosa ti fa stare bene.”
G: “Il mio motto di vita: un cambiamento non sempre porta a un miglioramento. Ma un miglioramento non potrà mai avvenire senza un cambiamento.”
Una frase così potente non si poteva tenere in fondo al testo.
E di potere le zuccherine ne hanno parecchio, e, soprattutto, durante l’intervista e nei loro contenuti danno prova di averne di diversi tipi: il potere di scherzare sulle disavventure della vita diabetica, il potere di trovare soluzioni pratiche e il potere di mantenere le proprie energie costanti per diffondere quello che imparano sul proprio profilo Instagram ed aiutare altri.
Il loro è un profilo di coppia “di sangue”, di gusto e di sudore: con un solo account raccontano la vita sportiva di Jessica, campionessa di Ju jitsu al terzo posto nelle classifiche nazionali, e la passione per la cucina di Giulia, che propone ricette sfiziose a prova di diabete.
La passione per la cucina di Giulia è nata anche per necessità: più grande di 11 anni, è lei a occuparsi spesso dei pasti mentre i genitori lavorano, ed è lei stessa (a cui fa eco anche Jessica) a definirsi una quasi mamma per la sorella minore, di cui si è presa cura sotto tanti aspetti tranne uno inizialmente: le punture del diabete.
“Ho paura degli aghi, quando ha avuto l’esordio l’ho supportata in tutto tranne la puntura, dicendole di starmi lontano.”
Anche la loro storia di esordi è un po’ al contrario: la prima ad averlo è Jessica, la più piccola, a soli 9 anni. Ma il diabete ha uno strano senso dell’umorismo: nel 2021 a 27 anni anche Giulia ha un esordio di diabete di tipo 1“(…) un diabete di tipo 1.5, chiamiamolo così dai, perché è un po’ particolare: è arrivato dopo una cura al cortisone che ha minato ulteriormente un pancreas già zoppicante”.
Punture a parte si condivide un po’ tutto, compresa la frustrazione per la mancanza di rappresentazione positiva e consigli veritieri sullo stile di vita da seguire.
G: “Diciamo che il profilo è nato con l’idea che Jessica desse l’input sportivo, per aiutare tutte quelle persone che pensano di non poter fare sport a livello agonistico a causa del diabete. Io volevo contribuire con ricette che aiutassero nella gestione perché fanno davvero la differenza!”
Come dice il marito di Giulia, questo simpatico duo è diventato anche una testimonianza di qualità: chiedere stupite “Ma era davvero tutto integrale? Era davvero tutto a basso contenuto di zucchero?” è diventato un rituale dopo i loro pranzi.
È una questione di organizzazione e di pazienza, sostiene Giulia. È ovvio che le prime volte che provi una nuova farina i danni sono dietro l’angolo, ma poi si impara. E soprattutto si impara a riconoscere i miti da sfatare come l’idea che non si riesca a far lievitare la pizza senza zucchero.
Ecco, questo profilo di sangue cerca di sradicare miti piccoli e grandi, tutti ugualmente dannosi.
Arrivate a 18 e 29, Jessica e Giulia continuano a condividere questa missione e ancora più cose (ndr: tra cui i vestiti, vi lasciamo immaginare chi delle due la meno entusiasta), dopo averle conosciute però è difficile non sperare che tra queste cose ci sia anche il loro splendido rapporto.