Due piedi così teneri, così preziosi

Tratto dalle Lezioni di educazione sanitaria del prof. Sergio Marigo

Achille, si sa, aveva nel tallone il suo punto vulnerabile, reso celebre nei secoli. Noi diabetici invece abbiamo tutto il piede. Qualche cosa di più del Pelide. E allora parliamo dei nostri piedi senza inutili rossori tanto anche i nostri piedi fanno parte del nostro corpo e ci sono utili, eccome! Senza di loro come faremmo a muoverci?
In due precedenti lezioni abbiamo imparato che quando il diabete resta a alungo male controllato i nostri nervi soffrono per la glicemia elevata e anche le pareti delle arterie, per lo stesso motivo, tendono a inspessirsi al punto che il sangue vi scorre con difficoltà. Logicamente tanto più lunghi sono nervi e arterie, tanto più vulnerabili essi sono al lento avvelenamento costituito dall’iperglicemia. E siccome i piedi sono serviti dai nervi e dalle arterie più lunghe del nostro corpo, ecco il perché della particolare vulnerabilità delle nostre preziose estremità.
Per ben comprendere quanto sia importante l’integrità delle arterie dei nostri piedi basti pensare che quando in esse il sangue scorre con difficoltà, anche una piccola ferita ad un dito, dovuta ad un urto occasionale o a una maldestra forbicina, si rimarginerà con lentezza in quanto il sangue che vi giunge è troppo poco perché possa esercitare la sua azione riparatrice. E poiché i piedi stanno in terra e sono esposti a tutti i germi presenti in quell’ambiente sporco, la ferita, lenta a rimarginarsi, potrà facilmente andare incontro a una infezione. Nessuna meraviglia se, nei casi più sfortunati, la ferita occasionale diviene il punto di partenza di una gangrena. La ferita allora si fa nerastra e si allarga rapidamente, contornata da un alone di pelle color rosso vinoso, lucida e dolente. Se poi il medico non interviene in modo opportuno, la lesione si estende interessando anche strati sempre più profondi del piede. Un vero guaio!

Dal tallone ai nervi

Talora non è necessario che il piede subisca una ferita, ma è sufficiente anche solo un lungo decubito di una parte del piede contro qualche oggetto per creare prima un arrossamento, poi una gangrena. Questo spesso accade, per esempio, nei talloni del diabetico che per qualche motivo deve restare a lungo a letto. In tal caso, infatti, il tallone preme a lungo sopra il materasso e il sangue, già scarso, vi circola male.
E i nervi che c’entrano? Eccome se sono importanti! Per effetto dell’iperglicemia, infatti, i nervi del piede funzionano male e di conseguenza il piede perde parte della sua sensibilità. Avviene così che la piccola ferita dovuta a una sassolino entrato nella scarpa, non viene avvertita dal diabetico e facilmente si infetta perché non viene né disinfettata, né medicata, né protetta dalle infezioni. Sempre a casa di questa ridotta sensibilità del piede è possibile che il diabetico non senta il dolore di una scarpa stretta o, al mare d’estate, non avverta il bruciore della sabbia infuocata e perfino il dolore di un osso fratturato per una caduta. È così che il ridotto flusso di sangue, insieme ad una più o meno ridotta sensibilità, possono evolvere verso la temibile gangrena.
Che cosa dobbiamo fare per evitare questi guai ai nostri piedi? Va da se che la meticolosa cura del diabete è essenziale: curarsi bene il diabete è una irrinunciabile garanzia contro tutte le complicanze perché, come è già stato detto, la loro causa è sempre e soltanto la glicemia che permane elevata e per lunghi periodi. Occorre poi eliminare tutte le altre situazioni che portano alla cattiva circolazione del sangue nelle arterie e alla sofferenza dei nervi, come il fumo e l’abuso di vino e altri alcolici. Fumatori accaniti e beoni impenitenti, infatti, anche se non hanno il diabete, possono andare incontro a disturbi del tutto simili a quelli del diabetico.

Un momento importante

Eppoi vogliamo bene ai nostri piedi! Laviamoceli il più spesso possibile in acqua alla giusta temperatura, asciughiamoli con cura anche in mezzo alle dita e con una crema per la pelle ammorbidiamo quelle parti che tendono a indurirsi un poco. E osserviamoli attentamente in ogni loro parte, anche nella pianta, magari con l’aiuto di uno specchio, alla ricerca di eventuali piccole spellature o ferite.
Un momento importante è quello del taglio delle unghie che deve essere fatto con molta attenzione e prudenza per non procurarci maldestre ferite. Questa operazione deve essere sempre fatta dopo un pediluvio e con forbicine che siano state anche sterilizzate con una lunga immersione nell’alcol. Le unghie dei piedi, ricordiamoci, al contrario di quelle delle mani, non devono essere tagliate rotonde ma quadrate, per evitare che si incarniscano. Naturalmente, man mano che passano gli anni e si diventa meno agili e più corti di vista, il taglio delle unghia dei piedi può divenire difficile e pericoloso. È arrivato, perciò, il momento di affidare i nostri preziosi piedini ad una cortese persona di casa o ad un esperto pedicure che avviseremo del nostro diabete.
Un altro consiglio importante è quello di non camminare mai scalzi. Anche il pavimento più lucido e morbido può nascondere delle insidie che possono ferirci il piede. Del resto una pantofola rappresenta sempre una protezione anche nei confronti di urti contro mobili di casa o altri ostacoli imprevisti. A maggior ragione non dobbiamo mai camminare scalzi fuori di casa dove le insidie sono sempre presenti, neanche sulla spiaggia dove, oltre a vetri e altri oggetti taglienti e appuntiti, v’è il pericolo di scottarsi per il calore della sabbia.
E infine scegliamoci calze morbide e scarpe comode dove il piede non debba soffrire di… ristrettezze. Perché i nostri piedi ben lavati, morbidi e profumati meritano di essere conservati con cura tra indumenti puliti, vellutati e, perché no, anche eleganti.

Sai rispondere a queste domande?

Achille, si sa, aveva nel tallone il suo punto vulnerabile, reso celebre nei secoli. Noi diabetici invece abbiamo tutto il piede. Qualche cosa di più del Pelide. E allora parliamo dei nostri piedi senza inutili rossori tanto anche i nostri piedi fanno parte del nostro corpo e ci sono utili, eccome! Senza di loro come faremmo a muoverci? In due precedenti lezioni abbiamo imparato che quando il diabete resta a alungo male controllato i nostri nervi soffrono per la glicemia elevata e anche le pareti delle arterie, per lo stesso motivo, tendono a inspessirsi al punto che il sangue vi scorre con difficoltà. Logicamente tanto più lunghi sono nervi e arterie, tanto più vulnerabili essi sono al lento avvelenamento costituito dall’iperglicemia. E siccome i piedi sono serviti dai nervi e dalle arterie più lunghe del nostro corpo, ecco il perché della particolare vulnerabilità delle nostre preziose estremità. Per ben comprendere quanto sia importante l’integrità delle arterie dei nostri piedi basti pensare che quando in esse il sangue scorre con difficoltà, anche una piccola ferita ad un dito, dovuta ad un urto occasionale o a una maldestra forbicina, si rimarginerà con lentezza in quanto il sangue che vi giunge è troppo poco perché possa esercitare la sua azione riparatrice. E poiché i piedi stanno in terra e sono esposti a tutti i germi presenti in quell’ambiente sporco, la ferita, lenta a rimarginarsi, potrà facilmente andare incontro a una infezione. Nessuna meraviglia se, nei casi più sfortunati, la ferita occasionale diviene il punto di partenza di una gangrena. La ferita allora si fa nerastra e si allarga rapidamente, contornata da un alone di pelle color rosso vinoso, lucida e dolente. Se poi il medico non interviene in modo opportuno, la lesione si estende interessando anche strati sempre più profondi del piede. Un vero guaio! Dal tallone ai nervi Talora non è necessario che il piede subisca una ferita, ma è sufficiente anche solo un lungo decubito di una parte del piede contro qualche oggetto per creare prima un arrossamento, poi una gangrena. Questo spesso accade, per esempio, nei talloni del diabetico che per qualche motivo deve restare a lungo a letto. In tal caso, infatti, il tallone preme a lungo sopra il materasso e il sangue, già scarso, vi circola male. E i nervi che c’entrano? Eccome se sono importanti! Per effetto dell’iperglicemia, infatti, i nervi del piede funzionano male e di conseguenza il piede perde parte della sua sensibilità. Avviene così che la piccola ferita dovuta a una sassolino entrato nella scarpa, non viene avvertita dal diabetico e facilmente si infetta perché non viene né disinfettata, né medicata, né protetta dalle infezioni. Sempre a casa di questa ridotta sensibilità del piede è possibile che il diabetico non senta il dolore di una scarpa stretta o, al mare d’estate, non avverta il bruciore della sabbia infuocata e perfino il dolore di un osso fratturato per una caduta. È così che il ridotto flusso di sangue, insieme ad una più o meno ridotta sensibilità, possono evolvere verso la temibile gangrena. Che cosa dobbiamo fare per evitare questi guai ai nostri piedi? Va da se che la meticolosa cura del diabete è essenziale: curarsi bene il diabete è una irrinunciabile garanzia contro tutte le complicanze perché, come è già stato detto, la loro causa è sempre e soltanto la glicemia che permane elevata e per lunghi periodi. Occorre poi eliminare tutte le altre situazioni che portano alla cattiva circolazione del sangue nelle arterie e alla sofferenza dei nervi, come il fumo e l’abuso di vino e altri alcolici. Fumatori accaniti e beoni impenitenti, infatti, anche se non hanno il diabete, possono andare incontro a disturbi del tutto simili a quelli del diabetico. Un momento importante Eppoi vogliamo bene ai nostri piedi! Laviamoceli il più spesso possibile in acqua alla giusta temperatura, asciughiamoli con cura anche in mezzo alle dita e con una crema per la pelle ammorbidiamo quelle parti che tendono a indurirsi un poco. E osserviamoli attentamente in ogni loro parte, anche nella pianta, magari con l’aiuto di uno specchio, alla ricerca di eventuali piccole spellature o ferite. Un momento importante è quello del taglio delle unghie che deve essere fatto con molta attenzione e prudenza per non procurarci maldestre ferite. Questa operazione deve essere sempre fatta dopo un pediluvio e con forbicine che siano state anche sterilizzate con una lunga immersione nell’alcol. Le unghie dei piedi, ricordiamoci, al contrario di quelle delle mani, non devono essere tagliate rotonde ma quadrate, per evitare che si incarniscano. Naturalmente, man mano che passano gli anni e si diventa meno agili e più corti di vista, il taglio delle unghia dei piedi può divenire difficile e pericoloso. È arrivato, perciò, il momento di affidare i nostri preziosi piedini ad una cortese persona di casa o ad un esperto pedicure che avviseremo del nostro diabete. Un altro consiglio importante è quello di non camminare mai scalzi. Anche il pavimento più lucido e morbido può nascondere delle insidie che possono ferirci il piede. Del resto una pantofola rappresenta sempre una protezione anche nei confronti di urti contro mobili di casa o altri ostacoli imprevisti. A maggior ragione non dobbiamo mai camminare scalzi fuori di casa dove le insidie sono sempre presenti, neanche sulla spiaggia dove, oltre a vetri e altri oggetti taglienti e appuntiti, v’è il pericolo di scottarsi per il calore della sabbia. E infine scegliamoci calze morbide e scarpe comode dove il piede non debba soffrire di… ristrettezze. Perché i nostri piedi ben lavati, morbidi e profumati meritano di essere conservati con cura tra indumenti puliti, vellutati e, perché no, anche eleganti.