CONGRESSO A FIRENZE
Educare per curare
Esperti di tutto il mondo (dalla Germania all’Australia, dagli Stati Uniti al Portogallo, dall’America Latina al Giappone eccetera) interverranno per approfondire i vari aspetti del fondamentale tema dell’educazione terapeutica: metodologie, forme di comunicazione, aspetti psicologici, sociali e comportamentali, costi, obiettivi eccetera. Di diabete, vero paradigma della condizione patologica cronica, si parlerà un po’ in tutte le sessioni (non a caso il presidente del comitato organizzatore è il diabetologo Aldo Maldonato, autorevole esperto in materia di Tpe); in modo particolare, la giornata del 28 aprile sarà occupata dal terzo summit internazionale Dawn (Diabetes attitudes wishes and needs), acronimo che definisce uno studio avviato nel 2001 sul rapporto tra le esigenze psicosociali ed educative delle persone con diabete e le risposte date dai sistemi sanitari.
Nel presentare le giornate di lavori, Maldonato ricorda che l’educazione terapeutica può efficacemente promuovere positivi cambiamenti comportamentali nei pazienti e un conseguente miglioramento della loro qualità della vita, specialmente oggi che, con il contributo delle diverse scienze umane e sociali -psicologia, sociologia, pedagogia, antropologia, bioetica- questa materia ha fatto notevoli progressi. E proprio “il diabete di tipo 2 e la sindrome metabolica possono essere prevenuti attraverso i cambiamenti nello stile della vita che l’educazione del paziente è in grado di determinare”.
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