L’epigenetica conferma: fumare aumenta rischio di diabete

 

La struttura dei geni può subire modifiche in risposta all’ambiente, agli stili di vita o semplicemente all’invecchiamento. Non parliamo di mutazioni dei geni, perché la sequenza del DNA al loro interno non viene modificata, bensì di alterazioni della loro struttura che influenza la loro attività. L’epigenetica è la parte di scienza che studia la relazione modificazione-attività e le causa-effetto di questo fenomeno. Uno studio apparso di recente su Human Molecular Genetics ha dimostrato che fumare aumenta la metilazione di alcuni geni e questo evento è associato al rischio di sviluppare il diabete.

Welisane Besingi e Åsa Johansson dell’Università di Uppsala e dell’Uppsala Clinical Research Center in Svezia, hanno condotto uno studio di metilazione del DNA, un tipo di modificazione epigenetica, in soggetti fumatori o che fiutano il tabacco, un’abitudine quest’ultima che nel nostro Paese è ormai inusuale. I ricercatori hanno trovato nei fumatori circa 95 siti del DNA metilati e un’alterazione dell’espressione di alcuni dei geni corrispondenti, mentre le stesse alterazioni non si sono osservate in chi fiuta il tabacco. La metilazione risulta aumentata nei geni che si attivano in presenza di arsenico, che è presente in piccole quantità nelle sigarette. Questa differenza ha suggerito ai ricercatori che le metilazioni sono causate dal fumo prodotto dal tabacco e non dai suoi componenti di base. Il DNA di chi fuma è risultato abbondantemente metilato anche in geni che svolgono funzioni associate al diabete, come i geni di legame al recettore dell’insulina e i geni di inibizione di apporto di glucosio nelle cellule, o i geni per la regolazione della risposta immunitaria.

Studi precedenti hanno già dimostrato che i fumatori hanno un rischio maggiore di sviluppare il diabete, alcuni tipi di cancro, oltre ad avere una difesa immunitaria ridotta e problemi di fertilità. “I nostri risultati indicano quindi che l’aumento del rischio di malattie associate al fumo è in parte causato da cambiamenti epigenetici. Una migliore comprensione dei meccanismi molecolari alla base delle malattie e la funzione del corpo ridotta potrebbe portare a migliori farmaci e terapie per il futuro”, conclude Johansson.

Alessandra Gilardini

Fonte: Human Molecular Genetics