Fidarsi e affidarsi – Intervista alla Dottoressa Laura Cinque

Chi è Laura Cinque?

Laura è una nutrizionista romana di 27 anni. Laura è anche specializzata in nutrizione clinica. Laura è anche una divulgatrice su Instagram che dopo solo un anno e mezzo e conta già 9 mila follower. Laura è anche una persona con diabete.

Forse l’avete intuito: “anche”, come espressione di un valore aggiunto, sarà la parola chiave intorno alla quale ruota intorno questa intervista.

Iniziamo dal primo anche, quello che nasce quando Laura incontra un nuovo paziente.

“Le persone diabetiche che seguo ovviamente hanno già una diabetologa di riferimento. Quello che io faccio spesso è inserirmi all’interno di un’equipe. Ci conosciamo e vediamo di lavorare insieme in sinergia. Prendo la mano a queste persone per dimostrare loro che ora ci sono anche io.”

La delicatezza con cui Laura spiega il suo approccio è, ovviamente, non casuale. La nutrizione l’ha sempre appassionata, ma una volta uscita dall’università (la stessa che la seguiva come paziente) ha cercato la nicchia più appropriata dove inserirsi e la scelta è caduta sulla community a cui appartiene.

“Mi sono detta proviamo, proviamo a prendere per mano chi c’è. Non volevo lasciare da sole le persone come me.”

L’affiancamento che Laura offre non è solo pratico ma anche empatico.

“Per me l’empatia è la prima cosa. È fondamentale. Una persona con una malattia cronica come il diabete si merita di essere accompagnato. La fortuna nella mia sfortuna – ecco come chiamo il mio diabete – è che posso più facilmente comprende le sensazioni e quello che le persone che seguo vivono quotidianamente.”

Soprattutto, aggiunge, le persone diabetiche si meritano di lasciare un po’ di responsabilità anche ad altri. “Noi ne abbiamo già tante con questa patologia” mi dice. “Avere qualcuno che ti affianca è cruciale”. È solo così, mi spiega, che una paziente riesce a lasciarsi andare con la professionista.

“Lo dico sempre: noi diabetici dobbiamo imparare a fidarci e affidarci a chi ci prende in cura. Nell’era di internet chiunque può trovare informazioni per una dieta ipocalorica (ndr: a patto di stare usando informazioni scientifiche e fonti autorevoli) ma il rapporto con un esperto ti darà sempre di più: un percorso completo, una persona in grado di affrontare obiettivi specifici con te e di dialogare con la tua diabetologa e altri membri della tua equipe.” Insomma, un apporto immancabile.

L’ultimo anche è il più fondamentale, quello senza il quale Laura non sarebbe qui oggi.

È stato quello della sua professoressa e relatrice di tesi, con la quale si confidò in un momento di estrema difficoltà.

“A 19 anni ho sofferto di diabulimia, (ndr: un disturbo del comportamento alimentare): facevo dosi ridotte di insulina per dimagrire, un comportamento che ora definisco un ‘gioco mortale’ perché è davvero pericolosissimo, può portare a terribili complicanze e persino alla morte.”

“Ho poi iniziato psicoterapia ma mi mancava qualcosa. Così mi confidai con la mia professoressa: ‘Ho paura, non so come uscirne’. Lo ricorderò sempre, mi guardò così a lungo e poi mi disse ‘Adesso ci penso anche io a te’. Da lì è iniziata la mia rinascita e la voglia di specializzarmi.”

Laura è stata la prima a fidarsi ed affidarsi e non se ne è mai pentita.

(Ne)anche noi di averla incontrata.