Un semplice cerchio blu, simbolo della vita e della salute, ma anche dell’unione di nazioni diverse che affrontano la stessa epidemia: il diabete. Questo il segno di riconoscimento scelto come segno di riconoscimento della Giornata Mondiale del Diabete dalla International Diabetes Federation, un’organizzazione che abbraccia oltre 200 associazioni per il diabete nel mondo. La ricorrenza annuale cade ufficialmente il 14 novembre, data di compleanno per la scoperta dell’insulina (Frederick Banting e Charles Best, 1922), ma le campagne di educazione e sensibilizzazione sono programmate per tutto il mese in oltre 160 Paesi nel mondo.
Il 2012 è dedicato alla prevenzione, nella campagna “Diabete: proteggiamo il nostro futuro” (guarda il video della campagna) che si inserisce all’interno del programma di educazione e prevenzione del diabete promosso a livello internazionale per il periodo 2009-2013 in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità. In particolare, il tema di quest’anno è rivolto soprattutto ai più giovani che, grazie all’adozione di misure preventive con lo stile di vita, l’attività fisica e l’alimentazione, possono fare molto per rallentare il diffondersi di una malattia che nell’ultimo decennio ha assunto i caratteri di una vera epidemia. I messaggi chiave della campagna istituzionale sono l’accessibilità alle informazioni sulla malattia, l’educazione relativa agli stili di vita da modificare in un piano di prevenzione e l’annullamento dello stigma e della discriminazione sociale di cui i diabetici sono vittime.
Per dare voce ai giovani affetti da diabete sotto i 30 anni di età, che rappresentano solo il 5% della popolazione diabetica, l’International Diabetes Federation promuove l’IDF Young Leaders Programme, per individuare e creare una rappresentanza anche dei più giovani. L’obiettivo del programma è quello di far emergere le esigenze e opinioni dei giovani che convivono con la malattia, oltre che stimolare la diffusione dei messaggi istituzionali anche tra i ragazzi.
Cinzia Pozzi
21 novembre 2012 [FONTE: International Diabetes Federation]