Gli esami in gravidanza

In caso di diabete gestazionale, per garantire il corretto sviluppo del feto è fondamentale tenere sotto controllo la glicemia evitando che il glucosio nel sangue raggiunga livelli troppo alti.
L’autocontrollo della glicemia e delle urine permettono di scongiurare l’insorgere di rischi per il bambino. Ci sono poi tutta una serie di esami che possono essere eseguiti per accertarsi della salute del feto.

Un primo indizio dello stato di salute del feto è dato dalla sua attività motoria. Il medico può pertanto richiedere alla donna con diabete di gestazionale di annotare le frequenza dei movimenti del bambino.
Se il bambino si muove meno del solito è quindi opportuno e prudente avvertire il medico.

Oltre all’annotazione sui movimenti del bambino, il medico può prescrivere altri accertamenti per stabilire lo stato di salute del feto come:

Ultrasuoni
L’ecografia viene eseguita periodicamente durante tutta la gestazione.
E’ utile per scoprire eventuali anomalie, per stabilire la quantità di liquido amniotico contenuta nell’utero e per accertare con precisione la posizione della placenta.
Un sensore viene fatto scorrere sulla zona in cui si trova il feto, dopo avere unto con una gelatina lubrificante l’addome materno.

Test AFP
L’alfa-fetoproteina (AFP) è prodotta dal feto e passa dal sangue nel liquido amniotico contenuto nell’utero materno; in piccola quantità penetra anche nel sangue materno.
Il test dell’AFP misura il livello di questa proteina nel sangue della madre ed ha lo scopo di scoprire un eventuale e raro difetto localizzato nel cervello e nel midollo spinale.
Il test viene effettuato fra la quindicesima e la ventesima settimana di gestazione.

Test non sotto stress (NST)
Serve a stabilire, con gli ultrasuoni, se il ritmo cardiaco del nascituro è normale e se aumenta, come dovrebbe, quando il feto si muove.
L’esame si effettua applicando il sensore sull’addome materno fra la trentaduesima e la trentaseiesima settimana di gestazione. Va in genere ripetuto 1-2 volte la settimana fino al momento del parto.

Test dello stress mediante contrazioni uterine
Questo test (CST) si effettua di solito quando il test non sotto stress (NST) fornisce risultati fuori dalla normalità; alcuni medici preferiscono usarlo routinariamente in tutte le gravidanze complicate da diabete.
Questo test svela le modifiche del ritmo cardiaco del nascituro in risposta alle contrazioni anche deboli dell’utero materno, provocate in modo artificiale.
Se il ritmo cardiaco del nascituro rallenta quando l’utero si contrae, è possibile che il bambino sia sotto stress e che sia necessario anticipare il parto.

Amniocentesi
Questo esame si pratica prelevando pochi grammi di liquido amniotico dall’utero mediante un ago da siringa introdotto nell’addome della madre.
L’esame del liquido amniotico permette di accertare il livello di “maturità” dei polmoni del bambino; se la maturità è completa il parto può essere anche anticipato, se necessario, di oltre 2 settimane sulla data prevista.

Ospedalizzazione in gravidanza
Se il diabete non è controllato, quando viene confermata la gravidanza è meglio entrare in ospedale per pochi giorni per un controllo generale e per migliorare lo stato metabolico.
Altri motivi di ricovero possono essere rappresentati da: aumento della pressione arteriosa, ritenzione elevata di liquidi, serio peggioramento del controllo metabolico, infezioni.
Se tutto procede bene non è necessario alcun ricovero ospedaliero supplementare fino al momento del parto o qualche giorno prima.