I grassi non sono tutti “cattivi”: secondo le linee guida della SID, la Società Italiana di Diabetologia, è importante conoscere bene le varie tipologie di grassi alimentari per favorire una dieta varia e sana, che aiuti anche nella prevenzione del diabete di tipo 2. Gli alimenti che contengono grassi – detti anche lipidi – non vanno totalmente allontanati dalla tavola, ma è importante saper scegliere i tipi di grassi amici della salute, per garantire il giusto apporto di nutrienti al proprio organismo senza favorire l’obesità o aumentare il rischio di patologie.
Il “Documento SID acidi grassi e diabete” raccoglie lo stato dell’arte attuale delle ricerche condotte a livello mondiale sui grassi alimentari e sulla loro influenza sulla salute dell’organismo, ricavandone indicazioni e linee guida. Dallo studio emerge il concetto di lipotossicità, ovvero il processo che fa sì che alcuni tipi di grassi possano in qualche modo “intossicare” l’organismo, favorendo l’insorgere del diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e obesità. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha coniato appositamente il termine “diabesità” per indicare la coesistenza contemporanea di diabete e obesità: si tratta di una condizione rischiosa per la salute e sempre più diffusa, che solo in Italia interessa circa 2 milioni di persone.
I grassi alimentari sono i primi indiziati per un eccessivo aumento di peso, ma, come affermano anche gli autori dello studio, non vanno eliminati totalmente dalla dieta, bensì tenuti sotto controllo. Non solo: un altro elemento essenziale per una dieta sana è imparare la fondamentale differenza tra le diverse tipologie di grassi, che si potrebbero dividere in “buoni” e “cattivi” per la salute. Infatti, i grassi alimentari non sono tutti uguali, ma hanno diversi effetti sull’organismo a seconda di alcune variabili, come la loro struttura molecolare o se sono di origine animale o vegetale.
Quali alimenti si dovrebbe quindi scegliere per una dieta sana e povera di grassi dannosi? Da eliminare o limitare quanto più possibile burro, fritti, carni rosse e carni processate (come salsicce, salami, bacon, hot dog, carni in scatola), olio di palma e di cocco. Bollino rosso anche per i prodotti da forno industriali che contengono grassi idrogenati, come crackers, biscotti, merendine, panini, sandwich. Il latte e i suoi derivati sono consentiti con moderazione, anche per il loro alto contenuto di calcio e vitamine; meglio in ogni caso preferire il latte scremato e i formaggi meno grassi.
Dove sono contenuti invece i grassi che – se consumati nella giusta misura – fanno bene al nostro corpo? In uova, cioccolato, noci, mandorle, semi e legumi. Anche il pesce è consentito: via libera a sgombro, salmone, tonno, sardine e acciughe, ricchi di acidi grassi polinsaturi omega-6 e omega-3. Non può assolutamente mancare nella dieta anche un consumo attento di oli vegetali salutari, come l’olio extravergine di oliva, ricco di benefici per la salute, e gli oli di mais, di girasole, di soia, di cotone e di cartamo.
Secondo il Position Paper della SID i grassi da limitare maggiormente per prevenire il diabete di tipo 2 sono gli acidi grassi saturi, soprattutto se di origine animale (come quelli contenuti nelle carni rosse e processate). Attenzione anche agli acidi grassi “trans”, detti anche idrogenati: si tratta di un particolare tipo di grassi che è stato sottoposto a un processo chimico per aumentare la solidità e la conservazione dell’alimento, come avviene per esempio in certi prodotti da forno.
Ma perché troppi alimenti ricchi di grassi saturi possono favorire il diabete? Una cronica esposizione degli organi a elevati livelli di acidi grassi liberi porta a lipostossicità, che causa disfunzione e morte delle cellule beta del pancreas, responsabili della produzione di insulina, e delle cellule alfa, che producono glucagone. Alti livelli di acidi grassi nel sangue a lungo andare intaccano le funzionalità delle cellule pancreatiche, che governano la produzione degli ormoni fondamentali per mantenere la glicemia entro i giusti limiti: questo potrebbe quindi favorire la comparsa del diabete tipo 2.
I grassi saturi sono nemici non solo delle cellule del pancreas, ma anche della salute di cuore, vasi sanguigni e fegato, che può degenerare nel cosiddetto “fegato grasso”: per questo è importante fare attenzione alla quantità e, soprattutto, alla qualità dei grassi che inseriamo nella nostra dieta.
Fonte
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Documento SID acidi grassi e diabete: https://www.siditalia.it/clinica/linee-guida-societari/send/80-linee-guida-documenti-societari/4057-2018-acidi-grassi-e-diabete