Gyantse (Tibet), 3 settembre 2002

Gyantse (Tibet), 3 settembre 2002

I primi bilanci sullo stato di salute del gruppo

Dopo 3 giorni di soggiorno a Lhasa, il viaggio ci porta a Gyantse. È sicuramente troppo presto per un bilancio, però si possono già fare delle considerazioni interessanti. Il gruppo, anche se molto eterogeneo, anche dal punto di vista fisico-atletico, ha risposto bene alla permanenza a Lhasa (3600 m.). Dopo la prima giornata, tutti hanno rilevato un leggero mal di testa e un riposo notturno da leggermente disturbato a disturbato. Nella seconda giornata le manifestazioni di disturbo si sono affievolite e durante la terza giornata per molti si sono completamente dissolte. Durante la notte, persiste la sensazione di secchezza delle narici e che inevitabilmente determina un disturbo nel riposo. Comunque, il buono stato di salute del gruppo ha permesso la realizzazione al meglio del secondo step del protocollo scientifico (valutazione dei parametri fisiologici prima e dopo attività fisica lenta alla quota di 3600 m., ripetuta per 3 giorni consecutivi). Oltre alla quota, infatti, anche l’alimentazione è un fattore importante da considerare. Alcuni hanno lamentato leggeri disturbi intestinali. In questi casi il comportamento migliore è assumere con frequenza alimenti come lo yogurt, ricco di fermenti attivi, adatti a ricostituire la flora intestinale, bere tè, idratare con bevande addizionate di sali minerali. Se la colazione e il pranzo (frutta, verdure cotte, riso) erano a scelta, la cena era basata su menù tibetano (minestre, zuppe, ravioli ripieni, prodotti di carne e formaggio di yak). A parte qualche eccesso iperglicemico della prima giornata dovuto alla necessaria taratura calorica dei vari piatti, nei giorni seguenti il bilancio è risultato nettamente più equilibrato. I diabetici presenti alla spedizione sono Ilaria Carpen, Mauro Sormani, Pietro Piccolo, Daniele Mirolo, Marco Peruffo, Vittorio Casiraghi. La giornata di trasferimento da Lhasa a Gyantse di 250 Km. ( più di 200 su strada sterrata) si è conclusa dopo 10 ore di viaggio. Il percorso è stato effettuato con l’ausilio di 6 jeep. Dopo aver raggiunto il passo di Kamba-la (4974 m.), siamo scesi al lago Yamdrok-tso (4488 m.), considerato sacro dai tibetani e dal particolare riflesso turchese delle sue acque. Proprio sulla sponda del lago abbiamo fatto la sosta pranzo (schiacciata, parmigiano, frutta, cioccolato). Nonostante la giornata un po’ movimentata, tutti i diabetici hanno mantenuto monitorato il livello glicemico con aggiustamenti durante il viaggio a base di frutta e snack. In tutti i partecipanti è ormai un dato acquisito l’aumento della diuresi. Arrivati a Gyantse (3900 m.) è venuto il momento di fare i conti con la cucina cinese del Sichuan. Vedremo come andranno le cose nei prossimi giorni.

Vittorio Casiraghi