Ottenuti per la prima volta i neuroni che regolano l’appetito da cellule della pelle umana. Questo modello cellulare permetterà di studiare i meccanismi alla base del controllo del peso e nuove terapie per combattere l’obesità.
I ricercatori sono riusciti per la prima volta a trasformare le cellule della pelle umana in un particolare tipo di neuroni, presenti nell’area del cervello chiamata ipotalamo. L’ipotalamo, tra le sue numerose funzioni, regola l’appetito e l’equilibrio energetico dell’organismo e un suo malfunzionamento può portare a gravi alterazioni del peso corporeo. Lo studio dei neuroni ipotalamici può essere utilizzato per comprendere meglio i meccanismi che portano allo sviluppo di sindromi metaboliche come l’obesità e il diabete, ma questo tipo di cellule sono in un punto del cervello poco accessibile per poter essere osservate. Per questo, fino ad oggi per studiare le cellule dell’ipotalamo sono state utilizzate cellule da cervelli di topo o provenienti da autopsie sull’uomo. Il lavoro, pubblicato su The Journal of Clinical Investigation, fornisce il modo per ricreare un modello di cellule dell’ipotalamo per lo studio della neurofisiologia del controllo del peso corporeo e per la sperimentazione di nuove terapie contro l’obesità.
Liheng Wang e colleghi della Columbia University Medical Center (CUMC), in collaborazione con la New York Stem Cell Foundation (NYSCF), sono partiti da cellule della pelle umana e le hanno riprogrammate perché diventassero cellule staminali pluripotenti indotte (iPS), ovvero cellule capaci di assumere caratteristiche proprie di altri tessuti o organi del corpo umano. Facendo crescere le cellule iPS in un ambiente ricco di nutrienti che di solito sono presenti nel cervello, i ricercatori hanno“convinto” oltre il 90% di queste cellule a diventare simili a quelle dell’ipotalamo. Il processo ha richiesto circa 30 giorni, alla fine dei quali le cellule ottenute dalle iPS mostravano comportamenti simili a quelle presenti nell’ipotalamo, come la produzione di molecole specifiche che rispondono agli ormoni insulina e leptina.
La tecnologia delle cellule iPS era già stata utilizzata per ottenere altri tipi di cellule umane adulte, comprese le cellule beta del pancreas che riducono insulina e i neuroni che permettono il movimento. “Ma fino ad ora, nessuno è stato in grado di capire come convertire cellule iPS umane in neuroni ipotalamici,” ha detto il co-autore del lavoro Dieter Egli, ricercatore senior presso la NYSCF.
“Questo è un meraviglioso esempio dell’unione di diverse istituzioni con lo scopo di collaborare nella ricerca di nuovi interventi terapeutici. La capacità di fare questo tipo di neurone ci porta un passo avanti verso lo sviluppo di nuovi trattamenti per l’obesità”, hanno sottolineato gli autori del lavoro.
Alessandra Gilardini
Fonte: Journal of Clinical Investigation