Il diabete, sia quello di tipo 1 che di tipo 2, è una patologia la cui caratteristica è l’iperglicemia.
Il glucosio attraverso il sangue si diffonde in tutto il corpo e viene a contatto con tutti gli altri organi e apparati; l’iperglicemia, pertanto, può danneggiare anche la pelle a vari livelli (epidermide, derma e ipoderma).
La pelle è l’organo che riveste per intero il nostro organismo assicurando protezione dalle sostanze dannose presenti nell’ambiente esterno e il mantenimento di sostanze necessarie alla sopravvivenza degli organi.
La pelle ha anche ulteriori funzioni per il nostro organismo: favorisce la produzione di vitamina D, costituisce un importante “terminale” periferico del sistema nervoso centrale ed è responsabile della secrezione di sebo e sudore, utili all’espulsione di sostanze di scarto e alla termoregolazione.
La pelle (o cute) è formata da tre strati sovrapposti: l’epidermide (il più esterno), il derma (subito al di sotto) e l’ipoderma (cuscinetto di grasso posto fra il derma e gli organi sottostanti).
È stato dimostrato che il diabete, sia di tipo 1 che di tipo 2, può dare origine a diverse manifestazioni e lesioni cutanee.
Le malattie propriamente dermatologiche che colpiscono i pazienti diabetici possono essere distinte in due categorie: quelle causate direttamente dal diabete e quelle in cui il diabete costituisce solo un elemento che favorisce la loro comparsa in concomitanza con altri fattori.
Anche le complicanze del diabete possono causare delle lesioni della pelle, spesso molto gravi.
La prevenzione delle dermopatie passa in primis attraverso un costante controllo dei valori della glicemia onde evitare iperglicemie e non può prescindere da una particolare attenzione nella cura della pelle.