Silvia e Luca raccontano l’esperienza
Premessa
“Diabete Sommerso”…ovvero un gruppo di persone affette da Diabete Mellito di tipo I che, attraverso un corso di circa due mesi (7 tecnico-pratiche tenute presso la piscina di Varedo) e un’uscita di un paio di giorni per immersione
in acque libere..conseguiranno il brevetto Open Water Diver…
Bello mi dico…poi una domanda e un dubbio: ma l’attività subacquea non appartiene forse a quel ristretto gruppo di sport cosiddetti “estremi” e quindi consideratati banditi per persone affette da questa patologia?
Comunque sia, seduta su una sedia nel corridoio del reparto di diabetologia dell’Ospedale Niguarda di Milano, un pò assonnata e un pò arrabbiata per avere dimenticato il mio solito libro da leggere durante l’attesa per fare il solito check, rimango incuriosita da quanto scritto su questo cartellone appeso sulla parete di fronte…
E poi mi chiedo: esistono basi mediche tali da potere supportare la tesi in base alla quale al soggetto diabetico siano precluse attività come le immersioni, le scalate in montagna ecc…?
Qualche mese prima avevo sentito di gruppi di diabetici che avevano affrontato sfide a livello di alpinismo…allora? Vuol dire che possiamo scalare montagne e rimirare stambecchi e caprioli..però non possiamo andare sott’acqua per vedere murene e scorfani??!!
..ne parlo con il mio diabetologo…dopo qualche mese mi arriva una mail…dopo una settimana sono in uno studio in Viale Certosa con altri ragazzi diabetici per raccogliere qualche informazione su questo corso….e oggi sono fortunata e fiera detentrice di un brevetto per immersioni fino a 18 metri!! Alla faccia di tanti luoghi comuni!
Silvia
PADI OPEN WATER 2005
Ore 7.30 di sabato 25/6/2005: Inizio dell’avventura. La sera prima sono stati preparati i bagagli: due borse, la prima contenente l’attrezzatura da SUB la seconda più piccola, oltre ai bagagli “normali” contiene anche le due penne per ‘insulina e l’Ascensia Elite per l’autocontrollo..e qualche striscia in più perché sarà necessario effettuare qualche glicemia in più rispetto al solito.
Per fare l’immersione in sicurezza è consigliabile effettuare tre check a 60, a 30 e a 10 minuti dall’immersione e analizzarne il trend che, se discendente e con glicemia inferiore a 150 MG, raccomanderebbe di non effettuare l’immersione perché significherebbe l’alta possibilità del manifestarsi di un’IPO sott’acqua e quindi di una situazione di pericolo.
Ore 8.00: ho caricato la macchina, l’appuntamento è con Silvia alle 8.30 in Piazzale Lodi. Arriva stranamente puntuale (come sarebbe a dire? Guarda che io sono SEMPRE puntuale n.d.a.) e un po’ assonnata. Siamo pronti a partire per Torre del mare – Bergeggi a conseguire il Brevetto Open Water Diver PADI.
E’ l’epilogo di un’avventura iniziata 2 mesi prima con la presentazione del corso da parte di quelli che poi sarebbero stati i nostri istruttori: Matteo (Dott. Bonomo…diabetologo di tutti noi), Roberto (Dott. Cairoli…ematologo, inizialmente scambiato da tutti per dentista visto che la serata di presentazione era avvenuta nello studio dentistico che tutti pensavamo fosse il suo n.d.a.)…detto poi amichevolmente il Cugi, Luca…detto, sempre amichevolmente, il Cugi e Jerry…sempre amichevolmente detto il Cugi…eccoli i nostri istruttori: Matteo, il Cugi, il Cugi e il Cugi….che casino!
In quest’occasione, a tenere banco sono Roberto e Luca che ci illustrano come si sarebbe svolto il Corso, che sarebbe stato abbastanza duro ma comunque divertente. Matteo invece ci avverte che dovremo sottoporci ad una serie di esami clinici per valutare e sondare la non esistenza di complicane e patologie (non legate al discorso del diabete) che possano precludere l’attività subacquea o comunque che possano inficiarne la pratica in sicurezza; infatti siamo stati tutti sottoposti a: elettroencefalogramma, elettromiografia, elettrocardiogramma, ecocardiogramma, esami del sangue, monitoraggio glicemico…In quest’occasione ci viene raccontata l’esperienza dell’anno scorso: un gruppo di 7 giovani diabetici che hanno conseguito il brevetto ed ora continuano per conto loro l’attività di immersione tempo e soldi permettendo.
Ore 11.00: Arriviamo all’Hotel Isola D’Oro a Torre del Mare. Scegliamo le camere, io e Silvia siamo i primi. Lei prende la più bella del piano..l’unica con due balconcini e vista mare…io prendo quella dall’altro lato con vista bosco; la dividerò con Marco il mio “gemello” come di solito chiamo il mio compagno di immersioni. Una delle prime cose che ho imparato durante il corso è di NON IMMERGERSI MAI DA SOLI e di rimanere sempre in coppia sott’acqua per potere gestire eventuali situazioni di pericolo come ad esempio una situazione di IPO (segnalata con L, LOW)..il compagno, una volta riconosciuto il segnale, gestisce al meglio la situazione di riemersione e la successiva assistenza in superficie.
Dopo avere incontrato la Signora Mottes dell’associazione Diabetici della Provincia di Milano e suo marito, io e Silvia andiamo in spiaggia a prendere un po’ di sole ed aspettiamo il resto del gruppo che arriva un po’ alla spicciolata..ma a cena siamo quasi al completo: Matteo, Silvia (detta Nataliana da qualcuno), Ermes (detto Ermellino dal solito qualcuno) e la sua ragazza Elena, Fabio (detto il pescatore), Pino (detto in molti modi ma Don Giovanni è l’unico riportabile…), Simona (detta la gemella), Marco, la Signora Mottes ed il marito…i Cugi ci raggiungeranno più tardi….una bella cena..un po’ di stanchezza..e un po’ di emozione. Domani è il giorno dell’esame pratico.
Ore 8.00, 26 giugno 2005: Giorno dell’esame. Iniziamo con un briefing a colazione dove i Cugi ci spigano quello che sarà il programma della giornata. Ci immergeremo dalla riva, raggiungeremo profondità intorno ai 6-7 metri, ci posizioneremo sul fondo e ripeteremo tutti gli esercizi provati durante le lezioni in piscina: svuotamento della maschera, respirazione con fonte d’aria alternativa, recupero erogatore…dobbiamo dimostrare di avere assimilato le tecniche base per potere fare immersioni in sicurezza! Controllo della glicemia, poi si va in spiaggia.
La giornata è caldissima! Vestirsi in spiaggia con una muta di neoprene di 5 mm, GAV, bombole, cintura dei pesi (1 kg ogni 10 di peso) e percorrere tutta la spiaggia fino al bagnasciuga è davvero faticoso! Penso che alcuni compagni abbiano pensato chi ce l’avesse fatto fare!
A coppie, procedendo all’indietro, entriamo in acqua fino a dove la bombola non galleggi, poi pinneggiamo fino alla boa che segna il punto d’immersione a circa 30 metri dalla riva.
Col proprio compagno ognuno ripete i 5 punti dell’immersione fino al segno di ok generale e segnale di discesa sul fondo per fare gli esercizi.
L’esperienza di respirare sott’acqua già provata in piscina acquista ancora più valore in mare….
Dopo avere ultimato gli esercizi torniamo a riva e usciamo, nel pomeriggio ci sarà un’altra immersione.. Luca non è completamente soddisfatto e ci chiede maggior impegno per il pomeriggio, dobbiamo essere più veloci nella vestizione e un po’ più precisi..
Controlliamo le glicemia per vedere quale sia stato l’impatto dell’immersione e poi stanchi ma felici facciamo un bel pranzo in spiaggia chiacchierando e ridendo.
Nel pomeriggio l’immersione va decisamente meglio.siamo più coordinati e veloci…alla fine Jerry mi fa notare un grosso pesce che nuota a pelo dell’acqua. Usciamo tutti più soddisfatti…anche Luca ci fa i complimenti!!
E’ finito il primo giorno di immersione…domani si andrà a 18 metri all’isola di Bergeggi…provando l’entrata in acqua da gommone!!
Lunedì 27 giugno 2005: La nostra prima immersione a 18 metri.
Come al solito, briefing in spiaggia…questa volta non siamo soli..abbiamo degli “ospiti”: i rappresentanti di Bayer e Medtronic che, insieme ai nostri dottori, hanno contribuito a sfatare il “mito” in base al quale l’attività subacquea fosse out per un diabetico.
Ultimata la faticosissima fase di vestizione e fatti gli opportuni controlli glicemici, ci imbarchiamo sul gommone che ci porterà fino all’Isolotto di Bergeggi.
Si rivela vincente la scelta del lunedì per questa immersione…siamo soli con il mare a nostra disposizione…una giornata soleggiata e caldissima! Non poteva andare meglio!
Roby ci spiega come dovrà essere l’entrata in acqua…non l’abbiamo mai provata…questa volta dovremo entrare lasciandoci cadere di schiena dal bordo del gommone..dovremo poi scendere lentamente, per evitare problemi di compensazione, aiutandoci con la catena dell’ancora fino al fondo dove inizierà la nostra esplorazione del fondale!! Ci misuriamo la glicemia..la mia è 219…quindi posso immergermi!
A turno ci buttiamo tutti in acqua, nessuno si tira indietro…bene..chi ben comincia..
Man mano controllo il profondimetro: 5..7..9…12…18 metri!! WOW!
Il mio “gemello” mi è accanto e mi segnala che tutto è ok, Luca(Cugi) mi indica di seguirlo, ci muoviamo tutti insieme, gli istruttori controllano che nessuno abbia problemi o che perda il compagno..
Ogni tanto Luca(Cugi) da indicazioni su qualcosa da vedere..ci sono stelle marine, pesci di cui non conosco il nome..è una sensazione bellissima….si perde ogni consapevolezza del proprio peso…si ha la sensazione di volar e si respira una pace quasi irreale..
Ogni tanto torno alla realtà dando un’occhiata al manometro..siamo partiti con 200 bar..dovremo terminare l’immersione a 100 per evitare problemi di scarsità d’aria.
Verso la fine dell’immersione mi capita di finire l’aria..faccio segno al mio compagno che ho bisogno del suo erogatore alternativo e così ho la prova di come siano stati importanti gli esercizi imparati in piscina..così facendo ci riuniamo al gruppo, facciamo la sosta di decompressione a 5 metri per tre minuti e riemergiamo.
Sul gommone siamo tutti felicissimi, anche Luca(Cugi) è eccitato e continua a farci i complimenti..è stata un’esperienza bellissima..oltre le più rosee aspettative..un tempo magnifico, un mare calmissimo…siamo stati fortunati anche perché abbiamo visto più cose di quelle che ci saremmo aspettati! Ognuno di noi ha qualcosa da raccontare, chi ha visto scorfani, chi murene chi..semplicemente non vede ‘ora di ributtarsi!
Tornati a riva, dopo avere sciacquato l’attrezzatura andiamo a festeggiare il conseguimento del nostro brevetto in un bellissimo ristorantino con vista mare…
Che bella esperienza!! Peccato sia finita..
Luca e Silvia