Gioca, ride, a volte cade e in mezzo ai suoi compagni non si tira indietro quando si tratta di sport. Un bambino, come tanti, ma con il diabete. La diagnosi di diabete di tipo 1 nei bambini è spesso un passaggio molto delicato sia per il piccolo protagonista, sia per la sua famiglia. Per questo motivo, per imparare a gestire al meglio la sua patologia, capirla e comprenderla per quanto possibile fin dall’infanzia, esiste uno speciale strumento adatto a lui. Si tratta di un peluche, l’orsetto Jerry, che deve stare molto attento agli zuccheri. Prodotto negli Stati Uniti, Jerry The Bear è un pupazzo che ha il compito di spiegare ai bambini con diabete come comportarsi nei confronti della propria malattia. In realtà non si tratta di un semplice peluche: viene venduto fornito di kit di intervento composto da una penna per le iniezioni di insulina e dai rilevatori della glicemia e ha in sé un buon valore tecnologico.
Jerry è studiato fin nei minimi particolari e dettagli: il bambino può dare da mangiare al peluche tramite delle tessere-cibo che raffigurano diversi alimenti. Un dispositivo nella bocca di Jerry rileva la quantità di zuccheri presenti nei “cibi” che gli vengono somministrati e un display sulla sua pancia indica la quantità di insulina necessaria a Jerry. Anche sulle sue zampe ci sono dei sensori per rilevare il tasso glicemico e toppe di colore diverso suggeriscono al bambino dove praticare le relative iniezioni di insulina. Jerry The Bear è prodotto dalla Sproutel ed è venduto negli Stati Uniti oppure online, sul sito della Sproutel, al prezzo di 299 $.
L’idea è salutata con entusiasmo, proprio perché utile anche come strumento terapeutico. Spesso medici e famigliari si scontrano infatti con la difficoltà di insegnare a un bambino a controllare la glicemia, ad accettare le iniezioni e a regolare la dose di insulina. Ma non solo: è necessario insegnare al bambino uno stile di vita, anche alimentare. «Tutte le famiglie che lo hanno acquistato finora – racconta il suo designer, Aaron Horowitz – ci hanno detto che Jerry ha insegnato ai propri bambini a contare i carboidrati, a superare la paura delle iniezioni e, in generale, a sentirsi meno a disagio con la propria malattia». Come mai questo strumento funziona? Si tratta di un meccanismo che ha a che fare con l’empatia e l’emulazione. Il bambino si immedesima, si fa carico del diabete di Jerry e allo stesso impara a familiarizzare con il proprio.
In realtà non si tratta del primo prodotto di questo tipo: Teddy the Guardian è la versione europea prodotta e commercializzata nel 2013. Teddy monitora i parametri di base del bambino: temperatura, saturazione del sangue e ritmo cardiaco. In Italia abbiamo invece parlato di Lino: una favola e un peluche semplice, con le zone per le iniezioni indicate da toppe colorate. Chissà che Lino non possa, in futuro, evolversi in una versione tecnologica e ancora più ricca.
Eleonora M. Vigano
Fonte: Futuro Quotidiano