Da dove si comincia, quando tra le mani si ha un progetto grande?
Come gli si dà una forma? Come ci si organizza a livello di spazi e tempi? Cosa viene prima? Cosa dopo?
Si parte come sempre da un’idea. Che per lo più è un’esigenza. Avvertiamo una mancanza che possiamo colmare. Sentiamo che colmarla avrebbe un forte impatto anche sulla vita di altre persone. Che altri, potrebbero beneficiare del nostro progetto.
Jessica sta lavando i piatti mentre facciamo la nostra intervista. Abbiamo trovato questo lasso di tempo e lei lo deve ottimizzare. Tra poco il suo compagno sarà a casa e desidera che si senta accolto nel migliore dei modi. Riordina, pulisce e intanto parliamo. È bello sentire il rumore dei piatti, delle stoviglie, lei che apre e chiude il rubinetto. Mi sembra una conversazione con una conoscente di lunga data, spontanea, senza filtri.
In effetti, Jessica Zanardo è una conoscenza di lunga data per noi di Diabete.net. Dal suo romanzo, La vita di un’altra, Santelli Editore, abbiamo avuto modo di sentirci diverse volte nel corso degli anni, per ascoltare a che punto fosse della sua vita e soprattutto in quale progetto stesse riversando le sue vulcaniche energie.
Dal momento del suo esordio – avvenuto nel 2016 – Jessica ha messo in fila un’idea dopo l’altra, concretizzandole in progetti, sfide, avventure. Nel 2018, ha creato una community, che porta il nome del suo libro, e si è resa molto attiva sui social, per raccontare la sua storia e per ascoltare quelle delle persone che la seguono. Si è resa subito conto che in tanti, come lei, all’inizio, brancolavano nel buio.
C’era, di base, un grande bisogno di chiarezza, confronto e ascolto. Un bisogno che per prima ha sperimentato e che in tutti questi anni ha cercato di colmare. Si è fatta una domanda molto semplice: cosa mi avrebbe aiutato, nel 2016, al momento del mio esordio?
Certamente un sostegno psicologico. Ha cercato quindi professionisti che avessero desiderio di rendersi disponibili. Hanno risposto al suo appello: Nicola Favata, psicologo clinico e psicoterapeuta in formazione, Mara Lastretti, psicologa, psicoterapeuta, PhD Neuroscienze e Psichiatria e Greta Fraccascia, psicologa e psicoterapeuta in formazione. Lo stesso ha fatto pensando al rapporto col cibo, a come cambi da un giorno all’altro e a come ne diventi delicata la gestione, dalla conta dei carboidrati in avanti. Si è rivolta quindi a una nutrizionista, che a sua volta si è resa disponibile, Alessia Alfarano.
Inoltre, ha pensato a tutte quelle parole che, all’incontro col diabete, diventano parte della vita, riscrivendone il vocabolario, e di tutte quelle azioni che diventano quotidianità e che all’inizio spaventano. Ha creato quindi dei video tutorial per il post esordio e anche un kit educazionale scaricabile.
E poi ha cercato un contenitore per tutto questo, che è un sito e che si chiama “Progetto esordio”.
«Ci ho lavorato per tre anni. Ora, insieme al team, ci stiamo settando. Dobbiamo perfezionarci, ma sono felicissima ed entusiasta di quello che abbiamo realizzato finora, e che ha seguito sempre due filoni principali: esperienza e sostegno. Attraverso Progetto esordio, i pazienti che non sanno a chi rivolgersi, potranno avere tre consulenze psicologiche gratuite e una consulenza gratuita di nutrizione».
Uno strumento, insomma, che possa affiancare e sostenere chi si trova a doversi confrontare col diabete. Uno strumento per non sentirsi soli.
A cura di Patrizia Dall’Argine