La giornata mondiale del diabete

Il punto

La giornata mondiale del diabete

Tutto il mondo in blu

I monumenti illuminati di luce blu in 160 Stati del pianeta sono stati anche quest’anno il lato più spettacolare del World diabetes day promosso da Idf e Oms. Al centro dell’evento bambini e adolescenti diabetici, che in molti Paesi non ricevono assistenza e cure adeguate

Anche quest’anno la data del 14 novembre è stata dedicata alla Giornata mondiale del diabete, un evento che riguarda davvero tutto il mondo, perché oramai la condizione diabetica ha dimensioni realmente planetarie e non fa distinzioni tra Paesi sviluppati e poveri. L’iniziativa, lanciata nel 1991 dalla International diabetes federation e dall’Organizzazione mondiale della sanità, dal 2006 ha acquisito ulteriore importanza sulla spinta di una risoluzione dell’Onu che esorta i governi di tutto il mondo a impegnarsi per contrastare quella che è diventata una vera e propria epidemia. Quindi, da due anni World diabetes day è diventato anche United nations day.

Perché è stata scelta proprio la data del 14 novembre? Perché è l’anniversario della nascita (nel 1891) di uno dei protagonisti principali della storia della cura del diabete, Frederick Grant Banting, il ricercatore al quale, insieme con il collega Charles Herbert Best, si deve la scoperta dell’insulina, nel 1921.

Quest’anno, in oltre centosessanta Paesi, come nel 2007, dalla Slovenia al Mali, dall’Argentina all’India, centinaia di monumenti, palazzi, castelli, luoghi di grande rilievo simbolico si sono illuminati di luce blu -un cerchio blu è il simbolo del diabete- per celebrare la giornata, al fine di richiamare l’attenzione di tutti sulla necessità di agire con una manifestazione spettacolare. La sera del 14 novembre, fra gli altri, si sono vestiti di blu le Piramidi di Giza e la Sfinge in Egitto, il Cristo Redentore di Rio de Janeiro in Brasile, il palazzo imperiale dell’Hofburg a Vienna, in Austria, la Torre di Tokyo, la porta di Brandeburgo in Germania, la Torre Jumeirah di Dubai, la statua del Manneken Pis in Belgio e il Duomo di Milano.

Oltre ai monumenti in blu, molte altre iniziative hanno caratterizzato la Giornata mondiale 2008, la cui estensione davvero globale è già di per sé un buon segno del fatto che dappertutto si va prendendo coscienza del problema: conferenze stampa, trasmissioni radiotelevisive e articoli sulla stampa, biciclettate  e manifestazioni sportive varie, esami gratuiti della glicemia offerti al pubblico, distribuzione di materiale informativo, campagne promozionali con cartelloni esposti nelle strade, iniziative nelle scuole.

Come rema di quest’anno è stato scelto il diabete tra i bambini e gli adolescenti, che era già al centro del World diabetes day 2007. La Idf pone infatti l’accento sul fatto che ogni giorno nel mondo sono diagnosticati più di duecento casi di bambini con diabete di tipo 1, con tassi di aumento annuale del 3%, che sale al 5% per quelli in età prescolare. Sotto i quindici anni, si registrano oltre settantamila diabetici l’anno. In totale si stima che nel mondo esista mezzo milione di bambini diabetici insulinodipendenti. Sono cifre che colpiscono, tanto più quando si pensi che nei soggetti più piccoli, se il diabete non è scoperto per tempo, può essere fatale o causare gravi danni cerebrali. E troppo spesso, particolarmente nelle nazioni meno sviluppate, i casi non sono individuati o vengono scambiati per influenza.

Raccomanda in proposito Martin Silink, attuale presidente dela International diabetes federation: « Ogni genitore, insegnante, infermiere scolastico, medico, tutte le persone coinvolte nell’educazione dei bambini dovrebbero saper riconoscere i sintomi precursori ed essere consapevoli della minaccia costituita dal diabete. In casi non diagnosticati o in cui è stata fatta una diagnosi sbagliata il bambino può morire di coma diabetico ». Ma la questione cruciale non è soltanto quella della diagnosi. Nelle aree povere del mondo è molto grave il problema della mancanza dei mezzi di cura. Continua Silink : « Nei Paesi in via di sviluppo l’insulina resta inaccessibile per molti bambini, che per questo muoiono. La Idf chiede che l’accesso a medicine e cure adeguate sia un diritto per ogni bambino diabetico e non un privilegio ».

Secondo la Idf, quante più iniziative informative saranno promosse e quanto maggiore sarà la partecipazione anche dal basso, tanto più si può sperare che la battaglia contro il diabete faccia passi avanti, inducendo le autorità ad attuare piani sanitari di prevenzione e cura e i singoli ad assumere stili di vita corretti e sani. Per questo un avvenimento imponente come il World diabetes day è considerato importante.

Phil  Riley, direttore della campagna, lancia un inviito esplicito: « Noi incoraggiamo tutte le persone a partecipare alle attività nella loro comunità e a metterci a parte delle loro idee ». L’esortazione non riguarda ovviamente soltanto quell’unico giorno di novembre in

cui si celebra il World diabetes day, che deve essere piuttosto il culmine di una attività costante e continua. Riley cita anche esperienze particolarmente significative, come quel gruppo di professionisti della Silicon Valley, regno dell’informatica negli Stati Uniti, che guidano la vettura ufficiale della Giornata mondiale del diabete nella corsa messicana chiamata « Baja 1000 ». L’équipe collabora con la Federazione messicana del diabete per distribuire materiale educativo durante la gara e raccoglie fondi per il programma « Life for a child » della Idf (un progetto per finanziare e assicurare assistenza completa a mille bimbi diabetici in Azerbaigian, Bolivia, Ecuador, Isole Fiji, India, Mali, Nepal, Nigeria, Papuasia Nuova Guinea, Uzbekistan, Filippine, Congo, Ruanda, Sudan, Sri Lanka, Tanzania, Zimbabwe).

Merita di essere menzionato anche quello che fa Youcef Cummings, un australiano appassionato motociclista, che pilota la moto del World diabetes day nelle competizioni mondiali di cross (in Tunisia, a Dubai eccetera) e organizza anche lui una raccolta di offerte per il Life for a child.

In Italia, sotto l’egida di Diabete Italia (l’associazione promossa dai diabetologi di Amd e Sid), nel corso del mese di novembre, sono state organizzate parecchie iniziative: fra queste, presidi diabetologici in cinquecento piazze delle principali città, ove potersi sottoporre alle analisi glicemiche gratuite e ricevere consulenza medica; materiale informativo distribuito sui treni Eurostar, grazie alla collaborazione delle Ferrovie dello Stato; spot sul diabete e possibilità di fare il test della glicemia fuori dagli stadi di Padova e Torino in occasione delle partite di rugby Italia-Australia e Italia-Argentina; lezioni sul diabete per i 700mila tesserati delle scuole calcio della Federazione tenute da endocrinologi pediatri; i giocatori della pallavolo di Serie A1 con le magliette della Giornata del diabete negli incontri di campionato. Testimonial della campagna 2008 è stato lo showman Fiorello, protagonista di uno spot radiofonico.

Il tema delle prossime giornate mondiali, dal 2009 al 2013 è già stato deciso: “L’educazione e la prevenzione del diabete”.