La lettera. Il generico e lo specialista

La lettera
IL GENERICO E LO SPECIALISTA

Sono una donna diabetica, leggo sempre con interesse il vostro giornale e vorrei che vi trovasse spazio questa mia testimonianza. E’ accaduto che il medico di base mi abbia intercettata come paziente di sua esclusiva proprietà, asserendo che dal 1° ottobre 2003 la patologia diabetica è seguita dai medici di base anziché dal Centro di diabetologia presso il quale sono in cura dal 1996-97. Possibile?
Anche se non è cosa di poco conto, lascio per il momento da parte il maggior disagio per ogni singolo controllo, dato da appuntamenti da fissare e dislocazioni varie per ogni accertamento necessario. Non posso però tralasciare di sottolineare quanto sia importante la tranquillità che deriva al paziente dal fatto di essere seguito da una struttura specializzata. Nel nostro paese questa struttura esiste, è all’avanguardia e conta operatori professionalmente ineccepibili. Perché rinunciarvi? Io rivendico questa presenza e questa assistenza: è bene che il medico di famiglia conosca la storia e l’iter seguito dal paziente, ma non in alternativa e al posto del centro. Il medico di famiglia può ricevere dal centro informazioni aggiuntive a completamento di un quadro generale del paziente, ma non sostituirsi del tutto al diabetologo e alla sua specifica professionalità.
Finché esiste il centro, a cui auguro lunga vita, desidero continuare a essere seguita da questo. Quindi, mi sottoporrò a doppi controlli: dal medico di base (che non oso contrastare) e dal Centro di diabetologia, dove mi sento pienamente tutelata.

Lettera firmata

Quanto afferma il suo medico di famiglia ci sembra molto strano. Sono anni che le Associazioni dei diabetologi, ma anche quelle degli infermieri specializzati e dei pazienti, sottolineano l’importanza del team diabetologico, della collaborazione fra struttura specializzata e medico di medicina generale per garantire una sempre più efficace, completa e costante assistenza al diabetico. La Amd ha denunciato come dato negativo il fatto che su 3 milioni di diabetici italiani un milione sia stato assistito solamente dal medico di base e non abbia mai visto uno specialista. Inoltre,  il rapporto sul diabete della stessa Associazione medici diabetologi lamenta il fatto che il dialogo regolare tra centri e medici di base riguardi soltanto il 29% dei pazienti italiani e rilancia la necessità del lavoro coordinato delle due parti. A tutto vantaggio del paziente.
Quanto afferma il suo medico di famiglia ci sembra molto strano. Sono anni che le Associazioni dei diabetologi, ma anche quelle degli infermieri specializzati e dei pazienti, sottolineano l’importanza del team diabetologico, della collaborazione fra struttura specializzata e medico di medicina generale per garantire una sempre più efficace, completa e costante assistenza al diabetico. La Amd ha denunciato come dato negativo il fatto che su 3 milioni di diabetici italiani un milione sia stato assistito solamente dal medico di base e non abbia mai visto uno specialista. Inoltre,  il rapporto sul diabete della stessa Associazione medici diabetologi lamenta il fatto che il dialogo regolare tra centri e medici di base riguardi soltanto il 29% dei pazienti italiani e rilancia la necessità del lavoro coordinato delle due parti. A tutto vantaggio del paziente.